Salute mentale e benessere psicosociale in Libia

Bambino seduto in un campo rifugiati. Bambino seduto in un campo rifugiati. © Photo by cloverphoto on iStock.

Questo articolo è una breve presentazione del rapporto del “Mental Health and Psychosocial Support Technical Working Group” sulla Libia. 

Il Mental Health and Psychosocial Support (MHPSS) Technical Working Group (TWG) in Libia, presieduto dall’Organizzazione Mondiale per le Migrazioni (OIM) e dal Corpo Medico Internazionale (IMC) nasce con l’obiettivo di coordinare i vari attori presenti nel Paese e di supportarli nella realizzazione di strategie volte ad affrontare i bisogni di salute mentale della popolazione. Questo rapporto ha l’obiettivo di fotografare la situazione relativa al MHPSS, osservata nel Paese tra Settembre e Dicembre 2020. 

La salute mentale e psicosociale è una condizione fondamentale per il benessere degli individui. In Libia la situazione relativa ai disturbi mentali risulta essere particolarmente preoccupante, a causa del sistema sanitario vicino al collasso e della totale assenza di informazioni e ricerca sulle condizioni di salute mentale nei contesti di conflitto. 

La Libia è un Paese profondamente instabile a livello politico essendo stato negli ultimi dieci anni teatro di una guerra civile che ha avuto effetti devastanti sulla popolazione e sulle strutture essenziali, come ad esempio scuole ed ospedali. La pandemia da COVID-19 ha contribuito ad esasperare le strutture sanitarie già ampiamente in difficoltà a causa degli effetti del conflitto, infatti nel 2019 più della metà sono state costrette a chiudere, soprattutto nelle zone rurali. La Libia nel 2020 ha raggiunto il secondo più alto numero di attacchi alle strutture sanitarie nel mondo, infatti tra gennaio e settembre ha registrato 28 attacchi a strutture mediche, alcune di queste assegnate all’assistenza di pazienti colpiti dal COVID-19, che secondo i dati dell’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari (OCHA) ad ottobre 2020 ammontava a 26,328. Alla luce di ciò è possibile dedurre come nei territori di conflitto i bisogni MHPSS vengano spesso de-prioritizzati, sebbene secondo quanto riportato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) una persona su cinque soffra di disturbi mentali nelle zone caratterizzate da tensioni e violenze.

MHPSS è utilizzato per descrivere un qualsiasi tipo di supporto che ha come obiettivo quello di prevenire i disturbi mentali e promuovere il benessere psicosociale. Sulla base dei dati raccolti nel presente rapporto, emerge l’approccio multilivello al MHPSS. Il primo livello è rappresentato dai servizi di base, condizione necessaria per garantire la salute mentale e il benessere psicosociale. In Libia, nel periodo Settembre-Dicembre 2020, questo tipo di servizi sono stati forniti in maniera limitata se non addirittura insufficiente, in particolare per le fasce di popolazione maggiormente vulnerabili. Per quanto riguarda il secondo livello invece, i servizi di sostegno alla comunità, soprattutto a causa della pandemia sono stati fortemente limitati. Le varie realtà sociali attive in Libia si sono concentrate principalmente sulla fornitura di servizi appartenenti al terzo e al quarto livello, ossia fornitura di un supporto mirato non specializzato e servizi specializzati, come l’assistenza clinica da parte di professionisti della salute mentale. Lo studio effettuato dal MHPSS TWG ha evidenziato le disuguaglianze esistenti tra le diverse regioni del Paese in relazione alla copertura sanitaria, ad esempio il Sud della Libia risulta essere maggiormente colpito dall’assenza di cure psichiatriche specializzate. 

L’OIM e l’IMC, in qualità di coordinatori del MHPSS si sono occupati, di analizzare in maniera più approfondita la situazione relativa alla salute mentale in Libia e i bisogni della popolazione, favorendo in questo modo il coordinamento con gli attori MHPSS che lavorano sul territorio e sviluppando un piano di azione annuale per il 2021. Le organizzazioni di MHPSS attive in Libia sono molteplici, dalla Mezzaluna Rossa libica alla Libyan Organization for Psychological Counselling and Therapy, ai centri che si occupano principalmente di donne sopravvissute a violenza di genere (GBV), come il centro Al Bayan e Anti al Watan Women Training and Support Center. Molti sono anche gli attori internazionali coinvolti, infatti, oltre all’IMC e all’OIM, anche organizzazioni come Handicap International o l’International Rescue Commitee (IRC) stanno sviluppando molteplici attività relative al MHPSS sul territorio L’IRC, ad esempio, fornisce assistenza specializzata e non specializzata, in strutture sanitarie primarie a chi soffre di disturbi mentali e finora ha raggiunto un totale di 158 beneficiari, di cui il 58% sono donne. 

Quanto emerge nel rapporto del MHPSS Technical Working Group è il forte bisogno di supporto psicologico specializzato e non, da parte della popolazione residente nei territori caratterizzati da incertezza e instabilità, come la Libia. In particolare, gli autori sostengono la necessità di modificare il modello psichiatrico di intervento, adottando dei nuovi approcci MHPSS rivolti alla comunità, così da promuovere l’idea degli individui in cura come agenti di cambiamento e non come meri fruitori dei servizi. 

 

Per saperne di più:

https://reliefweb.int/sites/reliefweb.int/files/resources/Mental%20health%20and%20Psychosocial%20Support%20Technical%20Working%20Group%20%28MHPSS%20TWG%29%20in%20Libya%20Newsletter%20Q4%202020%20Eng%20FINAL.pdf

https://reliefweb.int/sites/reliefweb.int/files/resources/hno_2021-final.pdf

 

Author: Francesca Mencuccini; Editor: Carla Leonetti

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