Data la diffusione dei sintomi del Disturbo Post Traumatico da Stress (PTSD) tra gli sfollati interni (IDP) e i rifugiati del conflitto siriano, il rapporto intitolato "The Destruction You Can't See" curato dall’Organizzazione Non Governativa (ONG) Syria Relief, una delle principali ONG al mondo focalizzate sulla Siria, affronta la questione della mancanza di supporto psicologico nella regione. Syria Relief fornisce supporto a milioni di siriani attraverso interventi di emergenza, fornendo cibo, acqua pulita, strutture mediche, protezione ed educazione, tuttavia le attività di supporto psicologico sono ancora assenti. Inoltre, poiché la salute mentale dei rifugiati non è una priorità di donatori e attori internazionali, come sottolinea Syria Relief, è necessario sensibilizzare questi attori affinché implementino delle misure per porre fine alle sofferenze di milioni di siriani.
Il rapporto punta a rilevare possibili sintomi di PTSD tra gli sfollati interni a Idlib e la popolazione siriana rifugiata in Libano e Turchia attraverso un modulo di autovalutazione sottoposto a 721 persone. Questo è stato fatto per sottolineare che il disagio provocato dai disturbi psicologici non è visibile come la distruzione materiale provocata dalla guerra, tuttavia il suo impatto è molto più profondo del previsto e molto più duraturo poiché influenza l'intera vita delle persone se non viene trattata correttamente. Tuttavia, per parlare dei problemi di salute mentale, è importante dare una definizione di Disturbo Post-Traumatico da Stress. Il PTSD è un disturbo d'ansia che le persone sviluppano dopo essere state coinvolte in eventi traumatici. Più comunemente, è una condizione che colpisce le persone che hanno vissuto gli orrori della guerra e che stanno lottando per affrontarli, come il personale militare o i rifugiati. Poiché la Siria è ancora un paese in conflitto da più di dieci anni, le persone stanno ancora assistendo a combattimenti brutali che provocano disturbi mentali. Inoltre, nel contesto del conflitto siriano più di 6,1 milioni di siriani sono stati sfollati internamente e altri 5,5 milioni sono diventati rifugiati nella regione, specialmente a Idlib, in Libano e in Turchia. I rifugiati sono ad alto rischio di sviluppare il PTSD, poiché è più probabile che siano stati esposti a eventi traumatici come torture, pericolosi viaggi di migrazione, esplosioni e violenza in generale. Inoltre, i rifugiati sono una categoria vulnerabile anche perché la paura di essere costretti a tornare in una situazione pericolosa provoca un Disturbo d'Ansia Generalizzato.
Studi precedenti hanno già dimostrato che il 19,6% dei siriani ha sofferto di PTSD, tuttavia lo studio condotto da Syria Relief su 721 persone ha dimostrato che l'88% delle persone ha vissuto almeno un evento traumatico e presenta almeno un sintomo di PTSD. Per i rifugiati in Turchia e in Libano questo è rispettivamente il 76% e il 74%, ma per gli sfollati a Idlib, dove il conflitto è in corso, è un sorprendente 99%. Per quanto riguarda il sostegno alla salute mentale, il 64% dei rifugiati in Turchia riferisce di avere un buon accesso ai servizi. Dall'altra parte, il 15% dei rifugiati in Libano e solo l'1% degli sfollati a Idlib crede che ci sia disponibilità di servizi di supporto per la salute mentale. Tuttavia, il supporto medico è fondamentale poiché il PTSD ha un forte impatto sulla vita quotidiana. Infatti, tra i 15 sintomi del PTSD i più comuni sono "sentirsi costantemente in guardia", "dimenticare parti importanti dell'evento traumatico", "evitare pensieri, sentimenti o conversazioni sull'evento(i)" e "agire o sentirsi come se l'evento(i) stesse accadendo di nuovo". Pertanto, i problemi di salute mentale devono essere trattati, tuttavia in Siria e in Libano le disposizioni mediche per gli sfollati, soprattutto le donne, sono insufficienti e il loro accesso ineguale.
Di conseguenza, mancano ancora azioni e finanziamenti per affrontare la crisi della salute mentale che colpisce la popolazione siriana. Quando si risponde ai danni visibili causati dai conflitti, anche l'impatto sulla salute mentale deve essere preso in considerazione. Perciò le attività delle ONG devono essere sostenute per permettere agli sfollati interni, ai rifugiati e alle vittime dei conflitti di ricevere supporto per migliorare la loro salute mentale.
Per saperne di più:
https://syriarelief.org.uk/about-us/
https://reliefweb.int/sites/reliefweb.int/files/resources/ptsd%20report%20-%20final.pdf
Autore: Eleonora Gonnelli; Editore: Benedetta Spizzichino