Con l'inizio di un nuovo anno, l’International Rescue Committee (IRC) pubblica il suo rapporto Emergency Watchlist, inteso come strumento di pianificazione umanitaria per individuare i 20 Paesi che presentano il maggior rischio di deterioramento di crisi umanitaria nel 2021. L'obiettivo principale è quello di ottimizzare gli sforzi di preparazione in caso di crisi crescenti e gestire meglio la pianificazione. Inoltre, un obiettivo secondario è quello di aumentare la consapevolezza e attirare l'attenzione del pubblico sulle attuali o future emergenze umanitarie, evidenziandone la portata. Per stilare il suo elenco, l'IRC ha sviluppato quattro diverse misure con l’obiettivo di stabilire il punteggio e la posizione di ogni paese, che sono: minaccia umana, minaccia naturale, pressione esistente sulla popolazione e vincoli sulle risposte del paese.
“Emergenze umanitarie senza precedenti” è il modo in cui il rapporto definisce il panorama internazionale all'alba del 2021, mentre i bisogni umanitari globali e gli spostamenti raggiungono livelli record. Secondo l'IRC, 235,4 milioni di persone hanno attualmente bisogno di assistenza umanitaria a livello globale. Questo dato è una conseguenza di diversi fattori che sono confluiti nell'ultimo anno: crisi persistenti e protratte (ad esempio, nella Repubblica Democratica del Congo o in Afghanistan), che stanno provocando i maggiori aumenti dei bisogni oltre a quelli richiesti da altri conflitti; il cambiamento climatico, che ha accentuato la vulnerabilità ad alcune malattie o conflitti per risorse naturali limitate; e, infine, l'impatto della pandemia, che sta incrementando il rischio di insicurezza alimentare in tutto il mondo. Fondamentale è anche considerare le dimensioni di genere nell'analizzare questi dati, poiché le donne e le bambine dei 20 Paesi citati sono sproporzionatamente colpite dalla crisi, in quanto devono affrontare ulteriori barriere sistemiche nell'accesso all'assistenza umanitaria, al lavoro e all'istruzione, oltre ad essere le più vulnerabili alla violenza e all'insicurezza alimentare.
Dove dobbiamo volgere lo sguardo nel 2021 per capire e affrontare le crisi umanitarie più urgenti del mondo? Secondo il rapporto dell'IRC, l'emergenza umanitaria più critica si registra nello Yemen, dove il persistere del conflitto armato e il calo dei finanziamenti umanitari dovuto al COVID-19 contribuiscono gravemente all'aumento dell'insicurezza alimentare. Dopo lo Yemen, l'Afghanistan è al secondo posto nella Watchlist. Le cifre mostrano che il numero di persone che hanno bisogno di assistenza umanitaria per il 2021 è quasi raddoppiato rispetto all'inizio del 2020 a causa del binomio letale violenza-pandemia. Anche le catastrofi naturali rappresentano un rischio addizionale, con l'aumento di episodi climatici estremi seguiti da sfollamenti della popolazione. Il terzo Paese della lista è la Siria, dove il 2021 segna un decennio di conflitto, che ha lasciato molti civili non protetti, abbandonati e con gravi difficoltà ad accedere agli aiuti umanitari. A questo si aggiunge la crisi economica che sta rendendo sempre più critica la situazione.
Altri Paesi della lista, dalla posizione 4 alla 10, sono Repubblica Democratica del Congo, Etiopia, Burkina Faso, Sud Sudan, Nigeria, Venezuela e Mozambico. Dopo questi, la seconda metà della lista comprende Camerun, Repubblica Centrafricana, Ciad, Colombia, Libano, Mali, Niger, Palestina, Somalia e Sudan.
Sebbene il cambiamento climatico e la pandemia siano minacce cruciali, il conflitto rimane la causa principale del bisogno di aiuto umanitario a livello globale, come illustra il rapporto. Per agire di fronte a lo scenario descritto, l'IRC fa appello a seguire queste raccomandazioni: volgere particolare attenzione a coloro che rischiano di essere lasciati indietro, come gli sfollati, le donne, i bambini, le persone con disabilità e altri gruppi che sono emarginati, garantendo che siano inclusi nella risposta umanitaria; promuovere la diplomazia per sostenere l'azione umanitaria e proteggere l'accesso agli aiuti umanitari, assicurando che questi siano basati sulle necessità reali piuttosto che su chi controlla i territori; favorire un sistema multilaterale, coordinato e armonizzato che miri ad affrontare in modo efficiente la triplice minaccia del conflitto, del clima e del COVID-19; e infine, rompere il ciclo dell'impunità per i danni civili ripristinando la responsabilità per le violazioni del diritto internazionale umanitario.
Per saperne di più:
reliefweb.int/sites/reliefweb.int/files/resources/2021emergencywatchlistirc.pdf
Autore: Laura Manzi; Editor: Andrew Goodell