L'impatto degli ordigni esplosivi improvvisati sui bambini afghani

Una donna con i suoi bambini mentre corrono in una strada polverosa di Herat, Afghanistan Una donna con i suoi bambini mentre corrono in una strada polverosa di Herat, Afghanistan © UNAMA/Fraidoon Poya

Questo articolo è una breve presentazione del rapporto di Action on Armed Violence sull’impatto degli ordigni improvvisati sui bambini in Afghanistan

Nel suo ultimo rapporto, Action on Armed Violence (AOAV) analizza l’impatto degli ordigni esplosivi improvvisati (IEDs) sui bambini afghani. 

Il rapporto, che copre il periodo tra il 2019 e gennaio 2020, documenta il numero delle vittime tra i bambini causate dagli IEDs, dagli ordigni esplosivi improvvisati a bordo dei veicoli (VBIEDs) e dagli attentati suicidi nelle zone rurali e urbane del Paese.

Dopo quasi 19 anni di guerra, il conflitto afghano è diventato uno dei più lunghi e sanguinosi al mondo e continua  a fare vittime tra la popolazione civile. Da quando nel 2009 la Missione di assistenza delle Nazioni Unite in Afghanistan (UNAMA) ha cominciato a documentare sistematicamente l'impatto del conflitto sulla popolazione civile, più di 100.000 persone sono state uccise e ferite. Inoltre, negli anni, UNAMA ha registrato un incremento delle perdite tra i civili causato dagli attentati suicidi e non con IEDs rivendicati dai Talebani e dall’Islamic State of the Khorasan Province (ISKP). Nel 2019 il numero delle vittime causate dagli attacchi con IEDs attribuiti ai Talebani ha raggiunto un livello senza precedenti, con un aumento del 2% delle vittime tra i bambini rispetto al 2018. 

I bambini continuano ad essere colpiti in modo sproporzionato dal conflitto con mutilazioni causate dai residuati bellici esplosivi o dagli attacchi con IEDs. Soltanto nel 2018, ne sono stati uccisi circa 1.000 e feriti 2 135; invece nel 2019 le vittime sono state 3 149, con un incremento del 3% rispetto all’anno precedente. Secondo il rapporto, le principali cause sono da individuare nei combattimenti a terra (39%), negli attentati suicidi con IEDs (15%) e negli attentati non suicidi con IEDs (18%), anche se nel 2019 si è registrato un pericoloso incremento degli attentati con IEDs. In particolare AOAV, sottolinea che gli IEDs attivati dalla stessa vittima (VOIEDs) sono la principale causa di morte per i bambini nelle aree rurali controllate dai Talebani, mentre i VBIEDs -che sono più complessi e letali- sono diffusi maggiormente nelle zone urbane poste sotto l’autorità del governo. L’uso dei VOIEDs nelle aree rurali fa parte della strategia difensiva che usano i Talebani per prevenire una penetrazione delle forze governative nelle aree da loro controllate. Così, sono soliti posizionare gli IEDs sulle vie di accesso agli stabilimenti industriali e ad altre infrastrutture, ma ciò finisce per esporre i bambini che giocano per le strade a gravi pericoli.  

La condizione dei minori in Afghanistan è ulteriormente aggravata dagli attacchi contro le scuole e le strutture sanitarie che hanno “un impatto a lungo termine sul benessere dei bambini”. Durante le ultime elezioni presidenziali, queste infrastrutture sono state ripetutamente attaccate dai Talebani poiché erano utilizzate come seggi elettorali, nonostante le Nazioni Unite avessero consigliato di usare le moschee. Questi attacchi indiscriminati hanno causato 85 vittime e 373 feriti nel 2019 e, sebbene i Talebani dichiarino di non aver colpito intenzionalmente i civili, è anche vero che nel pianificare tali attacchi non hanno hanno tenuto conto delle potenziali vittime tra la popolazione civile. A rendere più drammatica la situazione si aggiunge l’Islamic State of the Khorasan Province (ISKP) che continua a non fare alcuna distinzione tra gli obiettivi civili e quelli militari negli scontri con il governo; infatti nell’agosto 2019, l’ISKP ha organizzato un attentato suicida a Kabul che è costato la vita a 50 minori.  Inoltre l’ISKP è solito colpire determinati gruppi etnici, come la comunità Shi’a Muslim all’interno della popolazione tribale Hazara.

Un altro problema riguarda il reclutamento dei minori infatti i gruppi armati spesso arruolano i bambini per eseguire gli attacchi suicidi perché più sensibili alle promesse dell’aldilà e ad altre forme di indottrinamento. I minori sono anche meno controllati dalle forze di polizia e perciò riescono ad infiltrarsi più facilmente nelle aree governative per condurre attentati esplosivi. In particolare, dal rapporto emerge che l'ISKP è solito reclutare i minori nelle moschee indottrinandoli “ad un’ideologia violenta dell’Islam” e plagiandoli al fine di compiere missioni suicide. AOAV riporta che nel 2019 vi sono stati due attacchi suicidi eseguiti da bambini a Nangarhar e a Kunduz che hanno causato, rispettivamente, 45 e 10 vittime civili.

Se gli scontri tra forze governative e i gruppi armati rimangono dunque la causa principale di morte tra i bambini, AOAV lancia un allarme anche sul problema dei danni psicologici a lungo termine che gli attacchi con IEDs provocano ai minori, come l'ansia, i disturbi del sonno e la depressione prolungata. I più colpiti dalla violenza esplosiva nella "male dominated street life in Afghanistan" sono appunto i ragazzi; infatti l'elevato numero di vittime civili e la perdita di molti capifamiglia li hanno costretti ad abbandonare gli studi e a lavorare fin da piccoli per aiutare economicamente le famiglie. Perciò, siccome alle ragazze sono imposti più limiti nel frequentare le scuole o nell'uscire di casa, i ragazzi finiscono per essere più esposti alla minaccia degli IEDs.

AOAV conclude il rapporto sottolineando come l'uso degli IED abbia "devastato l'infanzia e distrutto l'innocenza dei bambini afghani". Nonostante l'elevato numero di vittime, l'impatto degli IED sui minori è ancora un argomento poco discusso e una questione non considerata come urgente. Per questo motivo, AOAV spera che "il suo rapporto possa focalizzare l'attenzione su questo tema  e aiutare a concentrarsi per risolvere questo orrore". 

Per saperne di più:

https://aoav.org.uk/2020/the-direct-and-reverberating-impact-of-ieds-on-children-in-afghanistan/

https://unama.unmissions.org/sites/default/files/afghanistan_protection_of_civilians_annual_report_2019_-_22_february.pdf

https://www.ijrte.org/wp-content/uploads/papers/v8i1C2/A10590581C219.pdf

https://afghanistan.savethechildren.net/sites/afghanistan.savethechildren.net/files/library/Afraid%20to%20Go%20Outside%20-%20Report%20-%20Digital.pdf

https://aoav.org.uk/2019/the-differing-effects-of-explosive-weapons-on-boys-and-girls-examined/

 

Autore: Silvia Luminati

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