Nel report sono analizzati e discussi gli effetti diretti, indiretti e complessivi causati dall’interruzione dei servizi essenziali nelle aree urbane. Il Comitato Internazionale della Croce Rossa (ICRC) mette dunque in risalto la necessità di creare un nuovo modello (o paradigma) che salvaguardi i servizi essenziali all’interno delle comunità urbane, con l’obiettivo di limitare le conseguenze che minacciano l’interdipendenza e la dipendenza civile in queste aeree. La ricerca è stata condotta attraverso gruppi di discussione, interviste individuali e studi approfonditi in Iraq e a Gaza nel corso dei 30 anni precedenti.
Quando un paese affronta un conflitto armato, i danni nelle aree urbane possono produrre i risultati più dannosi, a causa della correlazione e della dipendenza dei servizi all’interno delle città. Il Comitato Internazionale della Croce Rossa sottolinea l’importanza di dare la priorità alla protezione dei servizi urbani per prevenire gli effetti riverberanti che potrebbero coinvolgere il resto del paese.
Sebbene il Diritto Internazionale Umanitario offra un grado di protezione per i civili coinvolti nei conflitti armati, trascura l’aspetto relativo al modo in cui gli stessi civili si possano difendere dagli effetti indiretti dei conflitti. Ad esempio, le persone (imprenditori, personale fornitore di servizi e appaltatori del settore privato), le infrastrutture (quelle urbane, attrezzature e macchinari di grandi dimensioni) e i materiali di consumo (medicinali, cloro e carburante) appartenenti a qualsiasi servizio essenziale, sono protetti dal Diritto Internazionale Umanitario.
Il Diritto Internazionale Umanitario protegge questi 3 cruciali componenti, proibendo quegli attacchi che hanno la capacità di causare lesioni, danni o perdite eccessive di vite di civili. Prevede inoltre che gli aggressori prendano tutte le possibili precauzioni per minimizzare queste ripercussioni. Sebbene i civili siano protetti in una certa misura, non vengono messe in atto delle misure per proteggerli dalle conseguenze indirette dei conflitti. E’ cruciale quindi prevenire le conseguenze indirette, in quanto possono portare all’incapacità dei membri delle agenzie locali o umanitarie di svolgere le attività lavorative richieste, a causa delle condizioni di lavoro non sicure. Questo impedirebbe ai civili di ricevere i servizi essenziali, ostacolando quindi la loro sicurezza e sopravvivenza. Se le conseguenze dirette e indirette non sono adeguatamente considerate e risolte in maniera efficace, il risultato complessivo che ne deriva può portare a un problema molto più ampio e costoso, non facilmente correggibile.
Il Comitato Internazionale della Croce Rossa sollecita la creazione di un nuovo paradigma che riformi il ciclo di sviluppo dell’autodifesa e che chiarisca le procedure necessarie da prendere per assicurare la sicurezza dei civili durante un conflitto armato. Altre importanti soluzioni mirate a una migliore qualità di sanità pubblica e alla sicurezza dei civili includono il rafforzamento delle relazioni tra le agenzie umanitarie e la comunità, lo sviluppo tempestivo delle soluzioni necessarie e il finanziamento di soluzioni basate su una ricerca affidabile che tengano in considerazione la durata e la portata delle sfide, migliorandone la conformità con il Diritto Internazionale Umanitario.
E’ fondamentale investire i finanziamenti in modo più efficace e in modo che tengano in considerazione la portata e la durata delle sfide presentate, in modo che i civili possano essere adeguatamente aiutati e protetti dalle agenzie umanitarie. Insieme a queste soluzioni, il Diritto Internazionale Umanitario e le altre agenzie umanitarie devono attuare misure preventive globali e una pianificazione attiva per assicurare ai paesi colpiti dai conflitti armati il danno minimo, indiretto e complessivo.
Queste misure sono necessarie a spezzare il ciclo cumulativo del danno e a garantire la protezione dei civili nei paesi che sono colpiti da conflitti armati.
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