La guerra è tornata in città

Soldato nella città di Aleppo Soldato nella città di Aleppo © Enab Baladi

La crescente urbanizzazione della guerra rimane fonte di preoccupazione, poiché la stragrande maggioranza delle vittime di violenze esplosive sono civili.

Sin da tempi antichissimi, le città non sono mai state immuni dalla guerra. La storia porta con sé numerosi esempi di città messe sotto assedio. Tuttavia, ciò che appare cambiato nel corso degli anni è il modo in cui le guerre vengono combattute. L’esperienza degli ultimi anni mostra nuove drammatiche tendenze, dove i belligeranti spesso appartengono a gruppi armati non-statali e regolarmente evitano i loro avversari sul campo di battaglia, mescolandosi piuttosto alla popolazione civile. Ad aggravare questo quadro, molte delle armi schierate sono quelle originariamente ideate per l’uso in campo aperto.

In simili contesti, l’impatto sulla popolazione civile risulta devastante. Difatti, quando le armi esplosive vengono dispiegate in aree densamente popolate, è molto probabile che gli effetti di tali strumenti siano indiscriminati. Il risultato è che il numero di vittime civili risulta enormemente innalzato.

Nel 2017, Action on Armed Violence (AOAV), un centro di ricerca e sostegno che monitora l’impatto della violenza armata globale, ha registrato un totale di 42.972 morti e feriti dovuti all’uso di armi esplosive. Di questi, il 74% erano civili. La percentuale risulta persino più alta (92%), quando l’incidente riportato risulta essersi verificato in aree densamente popolate.

Da quando AOAV ha cominciato la propria attività di ricerca, il 2017 si è rivelato l’anno più drammatico, con un incremento del 36% di vittime civili rispetto al 2016. La violenza esplosiva è stata documentata in 59 paesi e territori stanziati in tutto il mondo. Siria, Iraq, Afghanistan, Pakistan e Yemen risultano i paesi maggiormente colpiti. Seguono Somalia, Nigeria, Egitto, India e Regno Unito.

Simili dati riflettono una modalità di arrecare sofferenza che non soltanto è persistita, ma addirittura si è intensificata nel corso degli ultimi anni. AOAV condanna, pertanto, l’utilizzo di dispositivi esplosivi in aree densamente popolate e ne raccomanda l’immediato abbandono.  L’urgenza è quella di implementare al più presto misure che siano in grado di garantire e migliorare il rispetto per le norme di diritto internazionale umanitario e la responsabilità in caso di sua violazione.


Per maggiori informazioni, visitare:

https://www.icrc.org/en/publication/4244-explosive-weapons-populated-areas-expert-meeting

https://aoav.org.uk/wp-content/uploads/2018/04/Explosive-Violence-Monitor-2017-v6.pdf

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