Il conflitto in Mali e le sue conseguenze sui civili

Un soldato maliano al mercato di Tumbuktu. Il presidente del Mali ha cercato di instaurare dialoghi di pace con i ribelli Tuareg rebels. Un soldato maliano al mercato di Tumbuktu. Il presidente del Mali ha cercato di instaurare dialoghi di pace con i ribelli Tuareg rebels. © Benoit Tessier/Reuters

Il rapporto del Center for Civilians in Conflict La difesa per noi stessi analizza in dettaglio i tre anni di conflitto in Mali e il suo terribile impatto sui civili da gennaio 2012

I cittadini maliani chiedono che gli siano concessi i diritti umani e garantita giustizia, visto che  il conflitto a Mali continua da tre anni. Il conflitto ebbe inizio nel 2012, quando il governo del Mali perse il controllo di molti dei suoi territori (soprattutto la parte a nord di Mali) a vantaggio degli estremisti islamici. Anche dopo che l’intervento francese restaurò il governo del Mali all'inizio del 2013, il danno derivante dal conflitto ai civili è cresciuto di pari passo alle tensioni fra i gruppi estremisti islamici, l’esercito malese e le forze delle Nazioni Unite, che continuano ad occupare la parte a nord.

Durante l'occupazione, i gruppi estremisti imposero la sharia con rigore nelle parti a nord, quando diversi gruppi armati avviarono una ribellione contro il governo del Mali con la speranza di ottenere l'indipendenza per il nord del Mali. L'ONU segnala che in quel periodo vennero giustiziati trentatré cittadini, tra cui 16 predicatori islamici.

Dopo che l'intervento francese reclamò la parte a nord del Mali, l'esercito maliano ha ristabilito una presenza costante in alcune parti della regione.

Continuavano, tuttavia, i racconti di abusi su civili, tra cui quelli dei civili che venivano messi a morte solo perché ritenuti membri di gruppi estremisti islamici.

I civili pagano ancora le conseguenze di ordigni esplosivi, mine antiuomo e residuati bellici esplosivi, mentre il conflitto tra l’esercito del Mali e i gruppi estremisti continua. Si sono segnalati decine di civili morti a causa di esplosivi.

La relazione documenta che i civili maliani chiedono che gli siano concessi i diritti umani e che venga garantita giustizia. La maggior parte degli intervistati civili vuole che il governo maliano riconquisti nella parte a nord autorevolezza e credibilità, ma chiedono che si rispettino i trattati di pace. Molti civili del nord temono di rivolgersi al Governo per paura di essere ingiustamente associati ai gruppi estremisti, o identificati come appartenenti ad essi.

Il Centro per la Prevenzione e Risoluzione dei Conflitti raccomanda che tutte le parti in conflitto si conformino alle norme giuridiche internazionali, fra cui i diritti umani e il diritto umanitario. Suggeriscono anche di adottare politiche, pratiche e strumenti per far sì che le milizie comprendano, minimizzino e rimedino correttamente ai danni subiti dai civili derivanti dal conflitto.

 

Per leggere il rapporto completo, visitare:

http://civiliansinconflict.org/uploads/files/publications/Civilian_Impact_of_Mali_3-Year_Conflict_small.pdf

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