Dopo il rilascio di molti prigionieri politici per opera dei Talebani, le vite di 250 donne giudici risultano essere costantemente in pericolo. Ricercate dagli uomini che loro stesse condannarono al carcere, le magistrate stanno tentando la fuga dall'Afghanistan, sebbene la maggior parte di loro sia rimasta nel paese.
Come ha riferito l'attivista afghana per i diritti umani Horia Mosadiq, oltre alle giudici, procuratrici e agenti di polizia, circa un migliaio di attiviste dei diritti umani potrebbe essere nel mirino dei Talebani.
Da quando i talebani hanno acquisito il potere, donne e ragazze sono costrette a vivere in un crescente clima di diffusa violenza e minacce sistematiche. Secondo le Nazioni Unite, i femminicidi in Afghanistan sono in drastico aumento da febbraio 2020, quando gli Stati Uniti firmarono un accordo di pace con i Talebani.
Le donne che lavorano nel campo della giustizia erano già state prese di mira. Già lo scorso gennaio, infatti, due giudici sono state uccise da alcuni uomini armati in un'imboscata a Kabul.
Nonostante dinanzi alla comunità internazionale i Talebani continuino a promettere il rispetto dei diritti delle donne, la chiusura delle scuole, le restrizioni al movimento e l’obbligo per le donne di lasciare il proprio lavoro costituiscono una minaccia alla tutela dei diritti umani.
Organizzazioni quali l'International Association of Women Judges (IAWJ) stanno lavorando incessantemente per aiutare le colleghe afghane a fuggire. Costituita da oltre 6500 magistrate provenienti da più di 100 paesi, l'organizzazione mira a sottolineare il ruolo essenziale svolto dalle giudici afghane nell’aver supportato lo stato di diritto, i diritti umani, la magistratura indipendente e la partecipazione attiva delle donne nella società.
Fonti:
https://www.aljazeera.com/news/2021/1/17/two-afghan-women-judges-shot-dead-in-kabul-ambush
https://www.hrw.org/news/2021/08/17/fragility-womens-rights-afghanistan
https://www.iawj.org/content.aspx?page_id=5&club_id=882224&item_id=67819&
Autore: Antonella Candiago; Editor: Xavier Atkins
