Il 25 maggio, una protesta pacifica anti-governativa a Tahrir Square, nel centro di Baghdad, si è conclusa in violenza quando le forze di sicurezza hanno sparato alla folla e utilizzato gas lacrimogeni per disperdere i manifestanti causando una vittima e decine di feriti gravi, secondo fonti mediche e di sicurezza. La violenza di questa settimana è stata descritta come simile a quella verificatasi durante il periodo di proteste nazionali anti-governative dell'ottobre 2019, contro l'allora primo ministro Adel Abdul Mahdi. Gli Stati Uniti hanno condannato gli atti di violenza, in una dichiarazione rilasciata dal portavoce del Dipartimento di Stato Ned Price.

Le proteste sono state innescate dall'uccisione dell'attivista Ihab Jawad al-Wazni nella città sciita di Karbala all'inizio del mese, l'ultima vittima di una serie di omicidi mirati contro gli attivisti negli ultimi mesi. Secondo l'Alto commissariato iracheno per i diritti umani, circa 600 manifestanti e 35 attivisti hanno perso la vita in omicidi mirati. Martedì 25 maggio, migliaia di persone si sono riunite, chiedendo una revisione completa del sistema politico del Paese e chiedendo responsabilità al Primo Ministro Mustafa al-Kadhimi per gli omicidi di dozzine di attivisti iracheni uccisi in diverse parti del paese. Gli autori delle violenze non sono ancora stati identificati ufficialmente, ma attivisti e manifestanti accusano le milizie armate sostenute dall'Iran, i quali hanno, in passato, negato qualsiasi coinvolgimento.

Con le elezioni nazionali alle porte, il governo del Primo ministro al-Kadhimi ha fatto promessa di indagare gli omicidi e di reprimere i gruppi armati criminali che cercano di destabilizzare il paese. Ma si teme un possibile boicottaggio delle elezioni di ottobre dalla maggior parte degli iracheni, ormai disillusi dalla situazione politica attuale.

Fonti:

https://www.aljazeera.com/news/2021/5/27/us-condemns-violent-security-crackdown-on-iraqi-protesters

Autore: Giulia Ferrara; Editor: Xavier Atkins