L'attuale crisi umanitaria in Afghanistan sta raggiungendo un punto di non ritorno. Inoltre, la pandemia COVID-19 ha ulteriormente inasprito l’impatto del conflitto in corso che colpisce la popolazione afghana da oltre quattro decenni. I civili stanno vivendo una maggiore insicurezza alimentare rispetto a prima; infatti, secondo le Nazioni Unite (ONU), circa 14 milioni di persone in Afghanistan avranno un disperato bisogno di assistenza umanitaria da parte del governo, mentre 17 milioni di persone non saranno in grado di mettere cibo sufficiente sulle loro tavole per tutto il prossimo inverno.
Di conseguenza, l'Unione Europea, in collaborazione con l'Agenzia Svizzera per lo Sviluppo e la Cooperazione (DSC) e il Ministero Svedese degli Affari esteri (MIMU) ospiterà una riunione di emergenza sul Diritto Internazionale Umanitario (DIU). L'obiettivo principale, secondo le linee guida della conferenza in Afghanistan, sarà quello di progettare soluzioni efficaci in grado di mitigare gli effetti dei conflitti armati e dell'insicurezza alimentare. Questi due temi rientrano nella categoria dei principi fondamentali che devono essere sempre considerati nell'ambito del DIU. L'Unione Europea ritiene che rafforzare la promozione del DIU aprirà la strada a negoziati di pace di successo e alla giustizia transnazionale.
Il meeting avrà luogo durante un periodo in cui l'Afghanistan avrà bisogno di più aiuti umanitari che mai. I rappresentanti della Direzione generale per gli Aiuti umanitari e la protezione civile (ECHO) dovranno pertanto sostenere la necessità di stanziare maggiori risorse per mantenere e aumentare la sostenibilità della pacificazione nel Paese. L'aumento della violenza e la diffusione del COVID-19 non consentono di spendere in modo inefficace gli aiuti, perciò questa riunione dovrà indicare uno schema chiaro su come questi nuovi fondi rafforzeranno la sicurezza alimentare, l'assistenza medica e la pace in Afghanistan.
Per saperne di più:
https://um.fi/afghanistan-conference-2020-programme
Autore: Sergio Gomez; Editor: Aleksandra Krol; Traduzione: Sofia Antonelli
