Rakhine, Myanmar: fuga dai centri per la quarantena

I resti di una casa incendiata dopo le violenze della notte del 3 settembre nel villaggio di Hpa Yar Paung, Rakhine I resti di una casa incendiata dopo le violenze della notte del 3 settembre nel villaggio di Hpa Yar Paung, Rakhine Al Jazeera

14 settembre 2020

L’incremento delle violenze nello stato di Rakhine costringe i civili a violare le misure di quarantena per dare priorità alla propria sicurezza

Il 3 settembre, due villaggi nello Stato di Rakhine sono stati attaccati dalle forze armate regolari – note con il nome ufficiale di Tatmadow - costringendo i residenti a fuggire dai centri per la quarantena. Durante la notte, secondo il Development Media Group, 166 case sono state distrutte e due uomini sono stati uccisi nei due villaggi. Al mattino, nonostante alcuni di loro fossero in attesa dei risultati del test COVID-19, "tutti quelli che si trovavano nel centro di quarantena sono tornati a casa". Circa 8.000 abitanti erano già fuggiti dai due villaggi.

Secondo quanto riportato da Al-Jazeera, due giorni dopo l’attacco, i civili sono tornati al centro di quarantena di uno dei villaggi. Per legge, erano tenuti a rimanere al centro per tre settimane. Il direttore, tuttavia, aveva chiuso la struttura a causa del conflitto, consigliando ai residenti rimasti di procedere con l’isolamento al proprio domicilio. Per chi è sfollato a causa degli attacchi, l'auto-quarantena è quasi impossibile: la distanza sociale non è un'opzione e la scarsità di cibo è una preoccupazione crescente, poiché le comunità locali faticano ad accogliere i nuovi arrivati. Non è ancora possibile determinare quando il centro per la quarantena potrà riaprire. Ciononostante, il Programma Alimentare Mondiale (World Food Programme - WFP) delle Nazioni Unite ha firmato un accordo con il governo del Rakhine per la fornitura di assistenza alimentare a breve termine nei centri per la quarantena dell’intero stato.

Secondo Myanmar Now, agenzia d’informazione indipendente, la maggior parte dei comuni dello Stato di Rakhine sono stati chiusi e sottoposti a coprifuoco notturno dall'inizio di agosto. Tuttavia, il Tatmadaw si è rifiutato di tenerne conto e di considerare un cessate il fuoco. Si teme, di conseguenza, che davanti all’imperversare della violenza, la minaccia del contagio da COVID-19 passi inevitabilmente in secondo piano tra i civili.

 

Per saperne di più:

https://www.aljazeera.com/news/2020/09/rakhine-military-feared-coronavirus-200913234754274.html

https://myanmar-now.org/en/news/rakhine-clashes-have-killed-at-least-215-civilians-since-pandemic-began-says-monitoring-group

https://www.wfp.org/news/wfp-supports-ministry-social-welfare-relief-and-resettlement-and-rakhine-state-government

 

Autore: Catherine Gregoire; Editor: Sara Gorelli; Traduzione:Ester Zangrandi

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