Attacchi contro la popolazione civile durante il processo elettorale in Afghanistan

Sostenitori del Presidente Ghani al suo comizio a Kabul Sostenitori del Presidente Ghani al suo comizio a Kabul Omar Sobhani/Reuters

Centinaia di persone ferite o uccise dai Talebani per impedire ai cittadini di votare

Le elezioni presidenziali in Afghanistan sono già state rimandate due volte. Si sono svolte finalmente il 28 settembre 2019, non senza difficoltà significative. I Talebani avevano pubblicamente dichiarato la loro intenzione di ostacolare le procedure di voto. In effetti, gli attacchi non hanno avuto luogo soltanto il giorno delle elezioni, ma anche durante le settimane e i mesi precedenti.

Il 28 luglio l’ufficio del partito Green Trend a Kabul è stato attaccato. Il candidato alla vice presidenza, Amrullah Saleh, stava incontrando alcuni sostenitori quando due esplosioni hanno danneggiato l’edificio. Subito dopo, uomini armati hanno fatto irruzione. Uno di loro era un kamikaze. L’attacco ha provocato 21 morti e 50 feriti.

Il 17 settembre, durante il comizio del Presidente in carica Ghani, tenutosi nel centro di addestramento della Polizia Nazionale Afghana, un attacco suicida ha causato la morte di 30 persone. 51 sono stati feriti. In quella occasione, i Talebani avevano avvertito la popolazione che, se avessero preso parte ad altri eventi politici, sarebbero stati considerati un bersaglio.

Il giorno delle elezioni, più di 70mila membri delle forze di sicurezza, distribuiti su tutto il territorio, sono stati incaricati di proteggere i cittadini che andavano a votare. Tuttavia, nonostante il personale di sicurezza, 100 attacchi diversi hanno provocato la morte di 28 persone e il ferimento di 51. Inoltre, due giorni dopo le elezioni, un uomo che si dirigeva verso la città di Gardez per consegnare delle urne elettorali è stato ferito da un colpo d’arma. 

Non tutti gli attacchi si sono verificati nei siti preposti al voto. UNAMA (la Missione di Assistenza delle Nazioni Unite in Afghanistan) ha documentato attacchi contro abitazioni, scuole, uffici amministrativi.

Oltre a quanto già detto, UNAMA ha descritto numerosi episodi di minacce, intimidazioni, sequestri, violenze. Ad esempio, 8 membri del personale elettorale sono stati sequestrati nella provincia di Parwan; sono stati creati posti di blocco illegali  per impedire ai votanti di raggiungere la loro destinazione; i Talebani hanno aperto il fuoco contro sezioni elettorali; agli abitanti del distretto di Gelan, nella provincia di Ghazni, sono state recapitate lettere minatorie.

Tadamichi Yamamoto, il Rappresentante Speciale delle Nazioni Unite per l’Afghanistan, a capo dell’UNAMA, ha commentato: “Atti di deliberata violenza contro gli elettori, lo staff, il personale di campagna, i luoghi dei comizi e le sezioni sono completamente inaccettabili. Attacchi diffusi e sistematici contro la popolazione civile potrebbero costituire un crimine contro l’umanità; le Nazioni Unite condannano inequivocabilmente questi episodi”.

 

 

Per saperne di più:

https://news.un.org/en/story/2019/10/1049291

https://unama.unmissions.org/sites/default/files/unama_special_report_-_2019_election-related_violence.pdf

https://www.bbc.com/news/world-asia-49794057

 

 

Autore: Margherita Liverani

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