L'impatto del conflitto afghano sulla salute mentale dei civili

Un uomo siede fuori da una struttura di salute mentale nella città di Herat Un uomo siede fuori da una struttura di salute mentale nella città di Herat © 2014 Aref Karimi/AFP/Getty Images

Questo articolo è una breve presentazione del rapporto di Action on Armed Violence sull'impatto del conflitto in Afghanistan sulla salute mentale dei civili

Action on Armed Violence (AOAV) è un'organizzazione internazionale senza scopo di lucro che si propone di svolgere ricerche e attività di sensibilizzazione per ridurre l'impatto della violenza armata globale, concentrandosi in particolare sui danni causati dalle armi esplosive. Per contribuire ad alleviare questa sofferenza, l'AOAV svolge ricerche e campagne di sensibilizzazione per rafforzare le leggi e gli standard internazionali sulla disponibilità e l'uso di armi convenzionali e improvvisate, per costruire il riconoscimento dei diritti delle vittime e dei sopravvissuti alla violenza armata e per ricercare le cause e le conseguenze alla radice della violenza armata nei paesi colpiti. Il rapporto dell'AOAV esamina il modo in cui l'Afghanistan sta attualmente affrontando il problema, sempre più diffuso, della salute mentale dei civili in termini di risorse sanitarie e sociali, nonché le sue conseguenze su alcuni dei gruppi più vulnerabili.

L'Afghanistan è uno dei luoghi più pericolosi al mondo per i civili, da anni costantemente in guerra e con numerose vittime causate dalla violenza esplosiva. Secondo l'AOAV, l'Afghanistan è stato il Paese più colpito dalle armi esplosive nell'agosto 2020, con 353 vittime civili registrate. Nonostante il mese scorso siano iniziati i colloqui di pace tra il governo afghano e i talebani, la violenza esplosiva nel Paese preoccupa ancora.

Le conseguenze di questa violenza prolungata si manifestano sulla salute mentale della popolazione, diventando un problema sempre più grave. Negli ultimi anni, c'è stato un aumento drammatico del disturbo da stress post-traumatico (PTSD) e di altre condizioni psicologiche legate al conflitto in tutto il Paese. Da quanto rilevato dall'International Psychosocial Organisation (IPSO), il 70% dei 37 milioni di afghani ha bisogno di sostegno psicologico.

Uno dei problemi principali è la significativa mancanza di supporto psicologico, che permette a meno del 10% della popolazione di ricevere i servizi medici necessari per curare i propri disturbi psicologici. Uno dei risultati di questa carenza di risorse e infrastrutture è che spesso gli afghani o non cercano l'aiuto di cui hanno bisogno, o vengono semplicemente rimandati a casa con una prescrizione di psicofarmaci. In tal modo i letti d'ospedale disponibili per i malati di salute mentale rimangono liberi per i casi delle vittime di guerra ritenuti più gravi. Inoltre, la mancanza di cultura della salute mentale tra la popolazione tende a favorire l'uso di droghe illecite psicologicamente dannose, contribuendo a fare dell'Afghanistan uno dei paesi con il più alto numero di consumatori di oppiacei al mondo.

Tra le persone più colpite dagli ordigni esplosivi ci sono i bambini e le donne, soprattutto per quanto riguarda gli effetti psicologici. I problemi più riscontrati dai bambini che sono stati esposti alla violenza armata sono: depressione, incubi notturni, difficoltà di concentrazione, comportamenti aggressivi, mutismo e persino il sonnambulismo; mentre il trauma vissuto dalle donne durante il conflitto è ulteriormente aggravato dalla violenza esercitata dai partner nelle relazioni di intimità (IPV) che si verifica in ambienti domestici. Le donne che subiscono sia traumi da guerra che IPV hanno maggiori probabilità di utilizzare la violenza sui propri figli, contribuendo di conseguenza al loro trauma psicologico e creando così un ciclo di problemi di salute mentale intergenerazionale. Le donne hanno anche maggiori difficoltà ad accedere ai servizi di salute mentale in Afghanistan, spesso a cause di fattori culturali.

Questo rapporto dell'AOAV dimostra che gli impatti psicologici della violenza armata sono molto evidenti in Afghanistan. I decenni di conflitti e la violenza esplosiva aumentano la prevalenza di condizioni precarie di salute mentale della popolazione. Per questo l'AOAV chiede un maggiore impegno al fine di migliorare i servizi di salute mentale e una maggiore la consapevolezza attorno a questi problemi in modo da trattare le vittime in modo efficace e affrontare la stigmatizzazione. I colloqui in corso tra il governo e i Talebani risultano essere importantissimi per il benessere mentale e fisico a lungo termine della popolazione civile di questo Paese, in quanto la fine dei conflitti è di cruciale importanza per risolvere la maggior parte dei problemi mentali dei civili.

 

 

Per saperne di più:

https://aoav.org.uk/2020/the-impact-of-the-conflict-in-afghanistan-on-civilian-mental-health/

https://www.who.int/mental_health/evidence/Afghanistan_WHO_AIMS_Report.pdf

https://www.hrw.org/news/2019/10/07/afghanistans-silent-mental-health-crisis

 

Autore: Carla Pintor

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