Continuano i bombardamenti transfrontalieri nella guerra del Kashmir

Parenti e amici piangono vicino ai corpi delle vittime dei bombardamenti transfrontalieri nella valle del Neelum in Pakistan Parenti e amici piangono vicino ai corpi delle vittime dei bombardamenti transfrontalieri nella valle del Neelum in Pakistan © Sajjad Qayyum/AFP

Numerosi soldati e civili sono stati uccisi su entrambi i fronti, in una delle giornate di attacco più sanguinose per India e Pakistan dallo scorso agosto.

Il confine istituito de facto per distinguere la parte del Kashmir occupata dal Pakistan da resto della regione, noto come LoC, la “linea di controllo”, dopo la revoca dello status speciale del Kashmir attuato in agosto da Nuova Delhi, è stato ancora una volta colpito da bombardamenti . Le responsabilità dell'attacco non sono ancora chiare, dal momento che funzionari dell'India e del Pakistan continuano ad accusarsi a vicenda: l'India sostiene ci sia stato un pesante bombardamento da parte del Pakistan oltre il confine nella regione di Tangdhar, nel Kashmir  settentrionale, uccidendo due soldati e un civile la sera di sabato 19 ottobre sera, mentre dall’altro lato, Islamabad porta avanti le accuse nei confronti dell'esercito indiano, che sarebbe responsabile di prendere di mira i civili, ferendo gravemente anche donne e bambini e di aver già ucciso sei persone nelle aree vicine al LoC.

Il bilancio delle morti nell'ultimo ciclo di bombardamenti è salito ad almeno 10, secondo l'AFP; il portavoce della difesa  indiana, il colonnello Rajesh Kalia, ha affermato che il Pakistan abbia violato gli accordi: "Le nostre truppe hanno reagito con forza, causando gravi danni e perdite al nemico";  mentre l'esercito pakistano sostiene che gli attacchi dell'India nei settori Jura, Shahkot e Nowshera non erano stati “provocati" ed impiegati per prendere deliberatamente di mira i civili. Come risposta, il Pakistan avrebbe ucciso nove soldati indiani, ferendone molti altri e distruggendo due bunker. Inoltre, durante lo scambio di raffiche, 1 soldato e 3 civili martiri, 2 soldati  e 5 civili sono stati feriti. In breve, entrambe le parti si sono accusate a vicenda di aver violato l'accordo di cessate il fuoco del 2003.

Islamabad aveva convocato il delegato indiano per protestare contro i bombardamenti e le uccisioni, ne consegue che gli scontri di domenica 20 ottobre, sono avvenuti giorni dopo che il ministero degli Esteri pakistano aveva protestato contro episodi simili riguardanti la pesante militarizzazione della linea di controllo dalle forze indiane che uccisero tre civili e ne ferirono altri otto il 15 ottobre.

 

 

Per saperne di più: https://www.aljazeera.com/news/2019/10/civilians-soldiers-killed-kashmir-cross-border-firing-191020082611627.html 

 

 

Autore: Carlotta Matteucci

Letto 532 volte