La notte del 4 ottobre, assalitori armati hanno teso un agguato a un convoglio umanitario che trasportava 46 sfollati interni attraverso la provincia di Sanmatenga, nella regione del Centre-Nord. Secondo la testimonianza dei sopravvissuti, gli uomini sono stati separati dal resto del gruppo e giustiziati. Solo uno dei 26 è riuscito a sopravvivere. Donne e bambini sono riusciti a raggiungere la città di Pissila, a nove chilometri dal luogo dell'attacco.
Negli ultimi anni il Burkina Faso ha conosciuto una drammatica impennata della violenza armata, spinta soprattutto dal crescente attivismo dei gruppi armati jihadisti che hanno consolidato la loro presenza in tutto il Sahel occidentale. Secondo l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per I Rifugiati (UNHCR), il Burkina Faso registra – a livello mondiale - il più veloce incremento nel numero di sfollati interni. Più di un milione di persone sono ora sfollate all'interno del Paese, pari a oltre il 5% della popolazione.
L'UNHCR ha condannato duramente l'attacco: "Siamo addolorati dalla notizia di questo atto brutale e spietato", ha detto Ioli Kimyaci, rappresentante dell'agenzia in Burkina Faso. L’agguato ha preso di mira famiglie di sfollati che rientravano ai loro villaggi, convinti che la situazione securitaria fosse migliorata. Con “allarmante frequenza”, ha aggiunto Kimyaci, “civili innocenti cercano sicurezza e pagano invece con la propria vita”.
Per saperne di più:
https://news.un.org/en/story/2020/10/1074912
https://www.aljazeera.com/news/2020/10/7/attack-in-burkina-leaves-25-displaced-people-killed-un
Author: Ester Zangrandi
