Il 30 agosto si è celebrata in Iraq – come nel resto del mondo - la Giornata Mondiale delle persone scomparse, istituita a seguito di una conferenza internazionale organizzata dal Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) nel 2003 affinché la drammaticità delle sparizioni e la sofferenza che si nasconde dietro di esse fosse riconosciuta dal diritto internazionale umanitario.

L’Iraq è il Paese che registra uno dei più elevati numeri di persone scomparse al mondo a causa di decenni di conflitti armati, instabilità politica e governativa e periodi di violenza che si sono susseguiti negli anni. Gli scomparsi hanno un proprio vissuto e una propria storia, quindi i motivi che hanno portato alla loro sparizione sono diversi; tuttavia, la sofferenza visibile negli occhi dei loro familiari è la stessa. I genitori preparano ancora il pranzo, la cena o il letto sperando che il proprio figlio ritorni; le mogli si occupano della famiglia nell’attesa di vedere i loro mariti aprire la porta di casa; i bambini si addormentano facendo una preghiera per coloro che hanno perso. Le sparizioni hanno effetti strazianti su chi resta ad aspettare, che si ritrova ogni giorno a lottare per sopravvivere e a combattere contro la burocrazia o la criminalità per cercare di avere informazioni utili ai fini del ritrovamento dei propri cari. 

Per aiutare gli iracheni ad affrontare la questione delle scomparse, il CIRC continua ad offrire assistenza attraverso dei servizi ad hoc, come il Family Links, un meccanismo tramite il quale è possibile mettersi in contatto con gli operatori umanitari per essere supportati nella fase di ricerca della persona o delle persone che si desidera trovare.

Per saperne di più:

https://www.icrc.org/en/document/iraqi-families-missing-wounds-do-not-heal

https://en.wikipedia.org/wiki/International_Day_of_the_Disappeared

https://www.icrc.org/en/document/protected-persons/missing-persons

https://familylinks.icrc.org/en/Pages/HowWeWork/How-we-work.aspx 

Autore: Antonella Palmiotti