Darfur: la chiusura di UNAMID e il rischio di ripartire da zero

Truppe tanzaniane del contingente dell'UNAMID in Darfur, 2014 Truppe tanzaniane del contingente dell'UNAMID in Darfur, 2014 UN Photo/Albert González Farran

21 luglio 2020

Il cambio di impegno delle Nazioni Unite in Darfur potrebbe avere gravi conseguenze sulla protezione sugli sfollati interni (IDPs) del Paese

Dalla fine della guerra in Darfur nel 2009, la regione è stata caratterizzata da un’instabilità costante, con consistenti violazioni dei diritti umani degli sfollati interni generati dal conflitto. Proprio per la loro protezione era già stata istituita nel 2007 la Missione Integrata delle Nazioni Unite e dell’Unione Africana in Darfur (UNAMID). Nel mese di giugno il Consiglio di Sicurezza ha, però, deciso di sostituire entro fine anno l’UNAMID con la Missione Integrata per l’Assistenza Transazionale in Sudan (UNITAMS).

I rifugiati interni sono completamente dipendenti dall’UNAMID per la loro precaria sussistenza e per la protezione dai gruppi armati della regione. La violenza di questi gruppi è recentemente aumenta a causa dell’incapacità del governo – indebolito dalla transizione iniziata nel 2019 - di contrastarli, il focus dell’UNAMID sul COVID e la diminuzione di fondi destinati alla missione morente. UNITAMS, però, sarà una missione di natura politica per permettere una transizione pacifica nel paese con un mandato che non include mezzi per la protezione dei civili. Contemporaneamente, il governo di transizione sudanese dovrebbe subentrare al UNAMID nella  protezione materiale dei rifugiati, ma tale capacità è messa in dubbio dall’inabilità del governo di gestire le attuali violenze crescenti. 

Considerando l’attuale escalation delle violenze, la sospensione di UNAMID lascerebbe migliaia di persone senza alcun tipo di protezione. Non verrebbe, quindi, solo messa a rischio la vita dei rifugiati, ma sarebbe resa più difficile la stabilizzazione del paese, minando il mandato stesso del UNITAMS. Per non perdere i progressi fatti da UNAMID sarebbe quindi necessaria la coesistenza, anziché la sostituzione, delle due missioni sino alla stabilizzazione completa del Sudan.

 

Per saperne di più:

https://issafrica.org/iss-today/darfurs-conflict-could-return-to-square-one

https://news.un.org/en/story/2020/07/1069141

https://sihanet.org/darfur-still-stands-between-the-spread-of-covid-19-organized-violence-and-the-absence-of-the-rule-of-law

https://news.un.org/en/story/2020/06/1065612

 

Autore: Matteo Consiglio; Editor: Margherita Curti

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