Le Nazioni Unite esortano un cessate il fuoco nel conflitto del Myanmar occidentale

Una dozzina di rifugiati Rohingya viaggia oltre il confine tra il Bangladesh e il Myanmar Una dozzina di rifugiati Rohingya viaggia oltre il confine tra il Bangladesh e il Myanmar Reuters

28 giugno 2020

Il conflitto nel Rakhine e nel sud Chin sta causando un massiccio sfollamento di civili, provocando violazioni di diritto internazionale umanitario

Il 28 giugno 2020, le Nazioni Unite hanno rilasciato una dichiarazione esprimendo preoccupazioni circa il rispetto del diritto internazionale umanitario nel conflitto degli stati del Rakhine e sud Chin, nel Myanmar occidentale. In particolare, missioni esplorative hanno dimostrato che i combattimenti sono aumentati nel corso dello scorso anno, con l’effettivo coinvolgimento dell’esercito del Myanmar, soprannominato Tatmadaw, e l’armata Arakan, ossia il gruppo di insorti in lotta per l’autodeterminazione del popolo del Rakhine. Dopo la notevole escalation significativa del 2019, l’armata Arakan è stata designata dal governo come organizzazione terroristica.

A causa del cessate il fuoco unilaterale dichiarato dal Tatmadaw in tutti gli altri sei stati il 21 dicembre 2018 ed esteso fino al 21 settembre 2019, le forze di sicurezza hanno iniziato a ridirezionare le loro risorse verso lo Stato Rakhine. Quest’ultimo, così come molte delle aree di confine del Myanmar, ha una popolazione etnicamente molto variegata, nella quale i buddisti Rakhine, che guidano l’armata Arakan, sono predominanti. L’intensificazione dei combattimenti ha portato a una situazione problematica in Myanmar occidentale. Secondo il Congresso Etnico del Rakhine, più di 120.000 sono evacuati a partire da novembre 2018. Più nello specifico, oltre 77.000 uomini, donne e bambini sono attualmente sfollati tra il sud Chin e lo stato del Rakhine, dove 14,5000 cercano rifugio nello Rathedaung.

In questo contesto, i civili rappresentano le vittime di azioni illecite in violazione del diritto internazionale umanitario: non solo sono costretti ad abbandonare le proprie case e a lasciarsi dietro  le proprietà personali, ma sono anche torturati e detenuti arbitrariamente. Le presunte violazioni, perpetrate in gran parte dalla Tatmadaw, includono anche attacchi illeciti, l’uso militare e il danneggiamento di scuole e siti religiosi.

In conclusione, il Segretario-Generale delle Nazioni Unite invita le parti del conflitto a un cessate il fuoco globale che assicuri il rispetto del diritto internazionale umanitario, salvando la popolazione civile e le loro infrastrutture, che a sua volta renderebbe possibile una efficiente prevenzione e risposta all’attuale crisi sanitaria.

 

Per saperne di più:

https://reliefweb.int/sites/reliefweb.int/files/resources/2020.06.28%20UN%20Statement%20on%20Rathedaung.pdf

https://www.mmtimes.com/news/tatmadaw-arrest-14-suspects-rakhine-attack.html

https://reliefweb.int/report/myanmar/fact-sheet-myanmar-military-conflict-arakan-army

https://www.crisisgroup.org/asia/south-east-asia/myanmar/307-avoidable-war-politics-and-armed-conflict-myanmars-rakhine-state

 

Autore: Barbara Caltabiano; Editor: Gianmarco Italia

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