UNHCR chiede alla Grecia di indagare l’espulsione violenta di migranti

Uomini della polizia greca in piedi al confine per evitare l’entrata dei migranti Uomini della polizia greca in piedi al confine per evitare l’entrata dei migranti Breaking the News / MD

12 giugno 2020

Esperti dell’ONU e organizzazioni per i diritti umani preoccupati dai respingimenti di richiedenti asilo alla frontiera tra Grecia e Turchia

La portavoce di UNHCR Babar Baloch ha parlato alla stampa dall’Ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra e si é rivolta alle autoritá greche perché indaghino urgentemente su una serie di presunti incidenti avvenuti al confine, marittimo e terrestre, con la Turchia. In particolare, varie organizzazioni non governative e molti testimoni hanno accusato la polizia greca e le guardie di frontiera di usare violenza contro i richiedenti asilo, confiscare e distruggere i loro averi, rinchiuderli in centri di detenzione, sottoporli a torture di vario tipo e in molti casi rispedirli in Turchia in imbarcazioni di fortuna. Queste accuse non sono nueve, dal momento che negli ultimi tre anni erano giá stati documentati respingimenti violenti al confine. Tuttavia, il trasferimento forzato da campi di detenzione e espulsioni di tale portata non erano ancora stati documentati.

Questa situazione è iniziata quando il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha riaperto il confine permettendo ai migrante di entrare in Europa, dichiarando che il paese non poteva piú gestire il crescente numero di rifugiati provenienti dalla Siria. Immediatamente, il governo greco ha risposto aumentando la sicurezza al confine e avvertendo i migranti di non provare a varcare la frontiera. Inoltre, l’1 Marzo, la Grecia ha sospeso per 30 giorni le richieste di asilo di coloro che entravano nel paese illegalmente. Nonostante questo provvedimento sia stato successivamente revocato, tutti i servizi amministrativi al pubblico da parte del Servizio Greco di Asilo sono stati sospesi, una decisione giustificata dal bisogno di controllare la diffusione del COVID-19.

Dall’inizio di Marzo circa 3,000 richiedenti asilo sono entrati in Grecia per mare o terra, una caduta significativa rispetto a mesi o anni precedenti. Tuttavia, la violenza e le violazioni dei diritti umani al confine sono aumentati ad un ritmo preoccupante. Durante il suo discorso Baloch ha voluto chiarire che la Grecia ha il diritto legittimo di controllare i suoi confini e gestire la migrazione irregolare. Allo stesso tempo, ha sottolineato che ció deve essere fatto sempre rispettando i diritti umani internazionali e gli standard di protezione dei rifugiati. Sfortunatamente, sembra che ció non stia accadendo, visto che il comportamento della polizia e le guardie di frontiera greche sembrerebbe costituire una chiara violazione degli obblighi internazionali della Grecia di rispettare il diritto fondamentale d’asilo e di dare ai richiedenti asilo accesso alle procedure necessarie per richiederlo e protezione contro i rimpatri forzati.

 

Per saperne di piú:

https://www.unhcr.org/news/briefing/2020/6/5ee33a6f4/unhcr-calls-greece-investigate-pushbacks-sea-land-borders-turkey.html

https://www.nytimes.com/2020/03/01/world/europe/greece-migrants-border-turkey.html

https://www.hrw.org/news/2018/12/18/greece-violent-pushbacks-turkey-border

 

Autore: Michele Pitta

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