Troppo poco, troppo tardi, l’aiuto contro il Covid per i rifugiati e sfollati palestinesi in Libano

Centro di accoglienza Bourj el-Barajneh, uno dei centri che ospitano rifugiati palestinesi in Libano: Centro di accoglienza Bourj el-Barajneh, uno dei centri che ospitano rifugiati palestinesi in Libano: Al Jazeera English

27 maggio 2020

Dei 470.000 palestinesi in Libano registrati presso l’UNRWA, molti vivevano già in condizioni disperate prima che le restrizioni nazionali peggiorassero la situazione

L’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, l’UNRWA, gestisce i servizi per i rifugiati provenienti dalla Palestina in Libano, ospiti di uno dei dodici centri del paese, in attesa di una soluzione al conflitto israelo-palestinese. Le condizioni nei centri di accoglienza sono di povertà assoluta, la maggior parte essendo caratterizzati da sovraffollamento, alloggi inadeguati, un tasso elevato di disoccupazione e scarso accesso ai servizi sanitari.

Ma di recente, l’UNRWA è stata accusata di aver fatto troppo poco in termini di sblocco di fondi per il viveri e sussidi per sostenere i rifugiati palestinesi in Libano e aiutarli ad affrontare una crisi economica e sanitaria. Ci sono voluti mesi prima che l’agenzia annunciasse un piano di difesa e l’apertura di un centro di isolamento medico per test e trattamenti anti-Covid per pazienti palestinesi.

Secondo quanto riferito dall’agenzia, il ritardo iniziale sarebbe stato dovuto alla mancanza di fondi e alla chiusura degli istituti finanziari durante il periodo di quarantena, ma la distribuzione dei viveri e prodotti sanitari presenta ancora enormi sfide. Dopo diverse ore di fila fuori dagli sportelli degli uffici di trasferimento di denaro, molti rifugiati che si trovano in questi centri raccontano di essere tornati a casa a mani vuote, non essendo stati abili di riscuotere i loro assegni di 112.000 lire (equivalenti a circa 35 dollari).

L’UNRWA ha riconosciuto i suoi fallimenti ed ha espresso il suo “profondo rammarico” per i ritardi. Apparte i gruppi di sostegno locali, che hanno lavorato molto duramente per far pervenire pacchi di cibo e protezioni anti-Covid agli sfollati più vulnerabili, l’UNRWA è l’unica entità responsabile per i rifugiati palestinesi in questa parte del mondo, e ha rinnovato il suo impegno continuo per sostenere e fornire il supporto necessario entro i limiti delle sue risorse. Ma finché il conflitto israelo-palestinese non sarà risolto, il numero di rifugiati aumenterà e, con essi, la necessità di fondi.

 

Per saperne di più:

https://www.thenewhumanitarian.org/feature/2020/05/27/Lebanon-Palestine-coronavirus-aid 

 

Autore: Giulia Ferrara

Letto 361 volte