La pandemia oscura i conflitti: almeno 50 le vittime in Burkina Faso

Sfollati interni in Burkina Faso costruiscono rifugi a Dori Sfollati interni in Burkina Faso costruiscono rifugi a Dori Judicael Lompo/ IOM

05 giugno 2020

Le violenze tra le forze nazionali e i gruppi terroristici sono in aumento nell’est del Paese

Come tutta l’attenzione mediatica si è spostata sull’emergenza COVID-19 nel mondo, numerosi conflitti armati in corso sembrano essere spariti, tuttavia, continuano a costare la vita a molti civili e a produrre sempre più lotte per la sopravvivenza durante la pandemia. 

Negli ultimi due mesi, una nuova ondata di aggressioni tra le forze di sicurezza nazionali e i vari gruppi armati nei villaggi del Burkina Faso orientale ha portato a omicidi, rapimenti e saccheggi. Gli scontri tra gruppi locali di autodifesa ed estremisti legati al cosiddetto Stato Islamico e ad al-Qaeda sono aumentati in modo drammatico. Durante i recenti attacchi contro i civili, all’inizio di giugno almeno 50 persone sono state uccise nell’arco di 48 ore in varie regioni del Paese.

Gli scontri hanno sradicato migliaia di famiglie, fuggite verso est nelle città di Gayeri e Fada. Secondo le testimonianze rilasciate allo staff di Medici Senza Frontiere (MSF) nelle varie regioni, i sopravvissuti, in quanto vittime o testimoni delle efferate violenze durante gli scontri, hanno dovuto camminare per giorni per raggiungere un rifugio sicuro. Molti di loro hanno perso persone care durante gli attacchi. Le violenze hanno lasciato profonde ferite psicologiche. 

In aggiunta, il Burkina Faso ha segnalato oltre 800 casi positivi al COVID-19, da quando l’epidemia è stata confermata per la prima volta nel Paese a marzo. Il fragile sistema sanitario potrebbe non essere in grado di arrestare la crisi. La povertà, la carenza idrica e il cosiddetto “divario della fame”, durante la prossima stagione delle piogge, potrebbero peggiorare la situazione già tesa nel Paese che, dopo anni di violenze, è molto critica per poter far fronte a un’ulteriore emergenza sanitaria. A ciò si aggiunge il fatto che le organizzazione umanitarie non riescono a raggiungere i civili colpiti che vivono in aree remote e aree interessate dai conflitti.

Le organizzazioni umanitarie internazionali chiedono ai leader mondiali di tenere sotto controllo la pandemia, in quanto è necessario garantire supporto nei paesi colpiti dai conflitti durante l’emergenza sanitaria. “Affrontare la pandemia di COVID-19 deve rimanere una priorità, ma ciò non deve in alcun modo mettere in secondo piano le altre necessità impellenti”, ha dichiarato Abdallah Hussein, capo della missione locale di MSF in Burkina Faso.

 

Per saperne di più: 

https://www.thenewhumanitarian.org/news/2020/06/01/Burkina-Faso-violence-jihadists

https://www.msf.org/out-sight-people-suffer-rise-violence-burkina-faso

https://www.humanitarianresponse.info/en/operations/burkina-faso/situation-des-deplacements-au-burkina-faso

 

Author: Theresa Bender-Säbelkampf; Translator: Simona Smacchi

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