Martedì mattina, un attacco suicida nei pressi dell’Accademia militare Marshal Fahim a Kabul ha ucciso due civili e quattro militari, secondo quanto riportato dal Ministero degli Affari Interni. Altre 12 persone sono state ferrite, inclusi cinque civili. Al momento, i Talebani hanno negato qualsiasi coinvolgimento e nessun altro gruppo ha rivendicato l’attacco. Si tratta di uno dei più grandi attacchi avvenuti nella capitale afghana da mesi. L’ultimo attacco su larga scala a Kabul si era verificato a novembre 2019 con un’autobomba che aveva provocato la morte di 13 persone e ne aveva ferite altre 20.
Precedentemente l’Accademia militare era stata obiettivo di attacchi; nel maggio 2019 c’era stato un attentato suicida rivendicato dai Talebani. Il Presidente afghano Ashraf Ghani ha condannato quanto accaduto e in una nota ufficiale ha scritto: “La grande nazione afghana vuole che la violenza e la guerra finiscano e vuole raggiungere una pace duratura”, come riportato da un articolo di Reuters sull’ultimo attacco.
Washington e i Talebani hanno negoziato un possibile accordo per far ritirare le truppe americane dal territorio. Ad oggi, i Talebani controllano circa la metà del paese. In realtà, un accordo era stato già raggiunto a settembre 2019, prima che il Presidente Trump se ne tirasse fuori accusando il perpetuarsi delle violenze compiute dai Talebani. I negoziati sono ripresi a dicembre in Qatar ma la violenza generata dai Talebani non si è fermata. Un giornalista d’inchiesta americano ha riportato che gli scontri sono arrivati a livelli record nell’ultimo trimestre del 2019.
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Autore: Rachel Warner; Editor: Teagan Foti; Traduzione: Silvia Luminati