Il 28 gennaio, 36 persone hanno perso la vita a Manzingi, un villaggio a 20 km a nord-ovest di Oicha. L’attacco, che ha avuto luogo nella regione di Beni nella Repubblica Democratica del Congo, si presume che sia opera dei ribelli ugandesi.
Donat Kibwana, il governatore locale di Beni, ha riferito all’Agence France-Presse (acronimo AFP) che i civili “sono stati uccisi a colpi di machete”. L’AFP ha reso noto che due persone sono state ricoverate all’ospedale di Oicha dopo aver riportato fratture craniche provocate da colpi di machete.
Il conflitto nella regione di Beni è scoppiato a fine ottobre, quando l’esercito della nazione ha iniziato a limitare le azioni delle Forze Democratiche Alleate. Il Kivu Security Tracker (KST) riferisce che, da allora, 265 persone sono state uccise come tattica intimidatoria. Le operazioni delle truppe militari nazionali hanno preso di mira gruppi armati lungo la parte orientale del Paese. L’esercito nazionale ha risposto massacrando i civili.
Il conflitto ha portato instabilità politica. I manifestanti a Beni accusano le forze ONU di peacekeeping di aver fallito con il programma di protezione dei civili. Il Presidente in carica, Felix Tshisekedi, da un anno combatte le stragi che affliggono il Paese. Il mese scorso, nel suo primo discorso sullo stato della nazione, Felix Tshisekedi ha dichiarato di aver spostato il comando dell’esercito a Beni, inviando 22.000 truppe nell’area.
Per saperne di più:
https://www.voanews.com/africa/dr-congo-army-says-adf-rebels-killed-30-soldiers
https://www.aljazeera.com/news/africa/2014/12/many-dead-dr-congo-massacre-201412785151582543.html
Author: Teagan Foti; Translator: Simona Smacchi
