Le Proteste dei Civili Infiammano il Sudan

 Dei civili protestano fuori a un comando militare a Khartoum in Sudan. Dei civili protestano fuori a un comando militare a Khartoum in Sudan. AFP 2019

5 giugno 2019

Domenica, un movimento democratico in Sudan ha dato inizio a una fase di disobbedienza civile a seguito degli attacchi a Khartoum. 


La violenza è scoppiata in un presidio di protesta della capitale Khartoum, quando degli attivisti hanno organizzato dei sit-in fuori il comando militare, volti a ottenere il ritorno di uno stato democratico. L’associazione dei professionisti sudanesi (SPA) guida le proteste da quando i principali leader d’opposizione sono stati arrestati dalle forze dell’ordine. 

I manifestanti sono stati esposti ai gas lacrimogeni e agli scontri a fuoco, mentre le tende nei campi sono state date alle fiamme dai soldati e da altri gruppi parlamentari. Finora il bilancio delle vittime è salito a 118, da quando le forze dell’ordine hanno aperto il fuoco sui manifestanti, ferendo decine di persone. 

I conflitti tra i dimostranti e il consiglio militare al potere si sono acuiti in seguito alla deposizione dell’ex leader Omar al-Bashir in aprile. I leader d’opposizione arrestati sono stati portati in località imprecisate, dopo aver avuto discussioni con il  primo ministro etiope in merito a iniziative di liberazione. Ciò ha provocato ulteriori raid e blitz militari che hanno impedito agli attivisti di muoversi liberamente per Khartoum. Centri medici pubblici e privati sono stati chiusi alle vittime durante le ondate di protesta per bloccare il loro accesso all’assistenza sanitaria. Il consiglio militare non ha mai mostrato segni di cedimento, ma intanto i manifestanti invocano che siano i civili a guidare il Paese in questa fase di transizione che dovrebbe portare a un nuovo governo. 

Istituzioni in difesa dei diritti umani, come le Nazioni Unite, esprimono solidarietà ai manifestanti. «Ancora una volta, ci appelliamo alle autorità affinché effettuino un’inchiesta immediata e indipendente riguardo le eccessive violenze esercitate sul presidio di protesta», ha dichiarato il portavoce delle Nazioni Unite, Rupert Colville. «La responsabilità è fondamentale per evitare ulteriore spargimento di sangue. Ribadiamo la necessità di una nuova fase transitoria verso uno stato democratico.» Si prevede a breve la visita del capo diplomatico degli Stati Uniti per l’Africa in Sudan, volta a cercare di raggiungere un compromesso tra il Consiglio Militare di Transizione l’opposizione civile. I manifestanti intendono nominare membri del proprio consiglio transitorio e il proprio leader di governo. 

 

Per saperne di più: 

https://www.aljazeera.com/news/2019/06/cloneofsudan-crackdown-protesters-latest-updates-190606083751943.html

https://edition.cnn.com/2019/06/09/africa/sudan-civil-disobedience-intl/index.html

https://www.nytimes.com/aponline/2019/06/03/world/middleeast/ap-ml-sudan.html

https://news.un.org/en/story/2019/06/1040021

 

Simona Smacchi

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