Niger: bambini in balia del terrorismo jihadista

Bambini che guardano l'obiettivo Bambini che guardano l'obiettivo © Abubakar Balogun su Unsplash

Questo articolo è una breve presentazione del rapporto pubblicato da Amnesty International sulla situazione dei bambini della regione di Tillabéri in Niger

Il gruppo per i diritti umani, Amnesty International, ha dichiarato che gli attacchi dei militanti nel Niger occidentale sono peggiorati significativamente dall'inizio dell'anno, prendendo di mira sempre di più i bambini come vittime. Il rapporto del gruppo afferma che il conflitto nella regione del Tillabéri, che confina con il Mali e il Burkina Faso, sta avendo un impatto devastante sulla popolazione. Secondo il rapporto, più di 500 civili sono morti dal 1° gennaio al 29 luglio di quest'anno a causa dei conflitti nella regione, superando le 397 persone uccise nel 2020, e più di 60 bambini sono stati uccisi dai gruppi armati nella zona transfrontaliera. A causa della violenza centinaia di scuole nella regione di Tillabéri sono state chiuse e gli sforzi da parte dei gruppi armati per reclutare ragazzi tra i 15 e i 17 anni o più giovani nelle loro file si sono intensificati. Il rapporto accusa le forze di sicurezza nigeriane (FDS) non solo di non riuscire a proteggere i civili dall’escalation di violenza, ma anche di commettere abusi impedendo per esempio l’accesso della popolazione ai servizi sociali, tra cui alla sanità e agli aiuti umanitari.

La ricerca per questo report è stata condotta tra febbraio e marzo 2021 da delegati di Amnesty International, nelle città di Niamey, Tillabéri e Ouallam. Le persone intervistate provenivano da famiglie colpite dal conflitto che vivevano in siti di sfollamento interni o con famiglie ospitanti, ma oltre ai civili colpiti dal conflitto, Amnesty International ha intervistato anche funzionari governativi nigeriani, membri di agenzie dell’ONU e di organizzazioni umanitarie, e attivisti della società civile nigeriana.

La regione di Tillabéri, nota anche come “tri-border area”, si trova al confine tra Niger, Burkina Faso e Mali. La violenza in questo territorio è drammaticamente aumentata dal 2012 in seguito all’insurrezione dei separatisti di etnia Tuareg del Movimento Nazionale per la Liberazione dell'Azawad (MNLA), all’epoca alleati con gruppi armati legati ad al-Qaeda, che hanno preso il controllo del Nord del Mali. La crisi di sicurezza si è poi estesa in tutta la zona transfrontaliera con l’aggravarsi dei combattimenti tra i gruppi armati. I due principali gruppi armati responsabili delle insurrezioni nell’area sono gli affiliati di Al-Qaeda Jama’at Nusrat al-Islam wal-Muslimin (JNIM) e lo Stato Islamico nel Grande Sahara (ISGS). L’ISGS ha intrapreso ripetuti attacchi su larga scala contro i civili al confine tra Niger e Mali dall’inizio del 2020, dislocando con la forza interi villaggi, mente il JNIM si è radicato vicino al confine tra il Niger e il Burkina Faso, reclutando ed esercitando il controllo sulla vita quotidiana delle comunità.

Amnesty International considera la situazione in quell’area del Niger costitutiva di un conflitto armato non internazionale dalla fine del 2019, data l’intensità della violenza e il livello dell’organizzazione di ISGS e JNIM. Entrambi i gruppi hanno commesso crimini di guerra, tra cui le uccisioni di civili e la presa di mira delle scuole nella regione di Tillabéri. L’ISGS è inoltre ritenuto responsabile di crimini contro l’umanità per aver preso di mira o colpito bambini. Entrambi i gruppi hanno una posizione contro l'educazione laica o occidentale, ragion per cui hanno preso di mira le scuole, attaccato gli insegnanti e questo ha portato alla chiusura di scuole senza precedenti in quella zona. Infatti, dall’inizio del 2021 fino a giugno 2021 a causa degli attacchi, 377 scuole sono state chiuse, e circa 31,0000 bambini sono stati privati della possibilità di avere un’istruzione.  

Secondo il rapporto, la situazione richiede interventi urgenti da parte del governo e dei suoi partners internazionali per prevenire ulteriori abusi e per proteggere e promuovere i diritti fondamentali di coloro colpiti, inclusi i diritti all’istruzione e alla salute. Senza tali misure, la situazione dei bambini e di gran parte della popolazione rischia di peggiorare ulteriormente, con i gruppi armati che sfruttano l’assenza statale per compiere gravi abusi. Il rapporto richiede all'ISGS, al JNIM e alle FDS nigeriane di cessare tutte le violazioni e gli abusi contro la popolazione civile e di impegnarsi a rispettare il diritto umanitario internazionale in futuro. Richiede al governo e ai suoi partner di estendere l’assistenza umanitaria e la programmazione per le persone colpite dal conflitto, comprese misure specifiche per sostenere i bambini. Infine, chiede la creazione di programmi per scoraggiare il reclutamento e l'uso dei bambini nei gruppi armati, per esempio fornendo ai bambini più grandi alternative valide attraverso la formazione professionale o opportunità di impiego.

Il 2 agosto 2021, Amnesty International ha presentato i risultati principali descritti nel rapporto al Presidente Mohamed Bazoum e ha chiesto una risposta al governo su quei risultati e sulle relative domande.

 

Per saperne di più, visita:

https://www.amnesty.org/en/documents/afr43/4627/2021/en/

 

Autore: Eleonora Lombardi; Editore: Jasmina Saric

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