Aumentano i casi di violenza sessuale nei confronti di donne e ragazze da parte dell’esercito in Sud Sudan

Una camera da letto saccheggiata dalle forze governative a Juba, Sud Sudan Una camera da letto saccheggiata dalle forze governative a Juba, Sud Sudan ©2016 Human Rights Watch

25 Aprile 2017
Dall’inizio del conflitto nel 2013 a oggi, diverse organizzazioni internazionali hanno documentato numerosissimi casi di violenza e stupri da parte soprattutto delle forze governative.

Negli ultimi mesi, però, la situazione sarebbe deteriorata e secondo un rapporto delle Nazioni Unite, nel solo mese di luglio 2016 ci sarebbero stati almeno 200 casi di stupro, soprattutto nei dintorni della capitale Juba e della città di Mundri.

Sono davvero molte le ragazze e le donne che sono state aggredite nei posti di blocco, per strada o persino nelle loro case. Alcune sono state stuprate davanti i propri membri della famiglia, da uno o più soldati, mentre altre hanno dovuto assistere ad atti di violenza contro i propri cari.

Associated Press riporta il caso di una ragazza di 23 anni, prelevata dai militari mentre si trovava a casa di parenti per un breve soggiorno durante una pausa dagli studi. Dopo essere stata tenuta prigioniera per 16 mesi, durante i quali ha subito più volte violenze sessuali, è rimasta incinta. La malnutrizione e le scarse condizioni igieniche sopportate durante la detenzione, le hanno causato una notevole perdita di peso e quindi di capelli. Solo a quel punto è stata rilasciata.

“Non mi sento più bella”, ha dichiarato la ragazza mentre si aggiustava il velo per coprire i pochi capelli che le rimangono. Ha scelto Barack Obama come nome per il bimbo che ha dato alla luce in seguito ai diversi stupri subiti durante la detenzione. Ha detto inoltre che non ha abbandonato la speranza e che il suo sogno di tornare agli studi è ancora vivo.

Questa è solo una delle tante – troppe - tristi storie che hanno come protagoniste donne e ragazze nel Sud Sudan. Human Rights Watch ha lanciato un appello affinché i responsabili di tali atrocità vengano puniti. Sembrerebbe, infatti, che il deteriorarsi della situazione negli ultimi mesi sia dovuto proprio a una questione di impunità. Il 23 marzo 2017 il Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha incoraggiato la comunità internazionale a fare più pressione sul governo del Sud Sudan, da lui accusato di negare la gravità della situazione e di non dare il giusto peso alla sofferenza del suo popolo.

 

Per saperne di più:

http://www.ohchr.org/en/NewsEvents/Pages/DisplayNews.aspx?NewsID=21380&LangID=E
http://www.ohchr.org/EN/NewsEvents/Pages/DisplayNews.aspx?NewsID=20339&LangID=E
http://reliefweb.int/report/south-sudan/human-rights-council-holds-interactive-dialogue-commission-human-rights-south
http://www.aljazeera.com/news/2016/03/south-sudan-campaign-killing-rape-united-nations-report-160311073450910.html
http://bigstory.ap.org/article/0ed9bcdbb4d641ddae1184babbf4ffef/rape-reaches-epic-proportions-south-sudans-civil-war
http://www.un.org/apps/news/story.asp?NewsID=56412#.WNgGdW_yjIU
https://www.hrw.org/news/2016/08/15/south-sudan-killings-rapes-looting-juba

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