Le violenze di Boko Haram hanno terribili conseguenze sui civili

Alcune studentesse di Chibok rilasciate da Boko Haram incontrano il presidente Muhammadu Buhari ad Abuja, Nigeria Alcune studentesse di Chibok rilasciate da Boko Haram incontrano il presidente Muhammadu Buhari ad Abuja, Nigeria © REUTERS/Afolabi Sotunde

16 Maggio 2017
Dal 2009, anno della sua ascesa, il gruppo estremista Boko Haram ha organizzato numerosi attacchi in Nigeria uccidendo più di 20.000 persone.

Lo scontro tra Boko Haram e il governo nigeriano, che prosegue da otto anni, ha causato una grave crisi nel Paese e ha inciso pesantemente sulla popolazione, soprattutto sui più giovani. Il gruppo terroristico di matrice islamica ha messo in atto attacchi bomba, assalti e rapimenti contro i civili in villaggi, scuole, chiese e moschee, con l’obiettivo di rendere la Nigeria uno stato islamico. La maggior parte delle violenze ha avuto luogo nella parte nordorientale della Nigeria, dove il gruppo ha sede. Nonostante l’esercito abbia ripreso il controllo di molti territori prima occupati da Boko Haram, oggi la parte più nordorientale della Nigeria, e in particolare la regione del Borno, al confine con Niger, Ciad e Camerun, è ancora sotto la minaccia del gruppo estremista.

Negli ultimi otto anni, almeno 20.000 persone sono state uccise e migliaia sono rimaste gravemente ferite o mutilate a causa delle violenze di Boko Haram. Per lo stesso motivo, circa 2.6 milioni di civili sono stati costretti a lasciare le proprie case. A marzo 2016 il governatore del Borno, Kashim Shettima, ha detto che nella regione circa 950.000 abitazioni private sono state distrutte o danneggiate. Anche gli edifici pubblici, le infrastrutture sanitarie e i servizi di acqua ed elettricità hanno subìto danni.

Oltre a scontri violenti e attacchi bomba, Boko Haram ha messo frequentemente in atto rapimenti. Il sequestro di 276 studentesse a Chibok nel 2014 è il più noto. Il fatto fu condannato a livello internazionale ma oggi, a tre anni di distanza, circa 120 ragazze non sono ancora tornate a casa. Comunque, come evidenziato nell’ultimo report di Unicef sulla situazione nigeriana, i rapimenti erano estremamente diffusi già prima del sequestro di Chibok e continuano ad esserlo ancora oggi. Boko Haram ha costretto migliaia di ragazzi e ragazze ad entrare a far parte del gruppo terroristico, sfruttandoli come schiavi sessuali o combattenti. Solo nel primo trimestre del 2017, 27 bambini sono stati usati in attacchi suicida nel nord-est della Nigeria. Di conseguenza, i ragazzi spesso sono sospettati di nascondere degli esplosivi. La loro integrazione nella società è molto difficile, anche perché le comunità sono sempre più diffidenti nei confronti dei bambini che hanno avuto a che fare in qualche modo con Boko Haram.

 

Per saperne di più, leggi:

http://www.aljazeera.com/indepth/interactive/2017/01/map-boko-haram-attacks-170116191820253.html 

https://www.unicef.org/wcaro/nigeriaregionalcrisis/UNICEF_Silent_shame.pdf
http://www.aljazeera.com/news/2017/05/boko-harm-kills-nigerian-farmers-170515134702648.html
http://www.aljazeera.com/news/2017/04/rise-boko-haram-child-suicide-bombers-170412041301650.html

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