Il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (UNICEF) ha rilasciato una dichiarazione ufficiale il 13 aprile 2018 nella quale reitera con vigore la condanna verso la continua violenza contro i bambini portata avanti dal gruppo islamico estremista Boko Haram sin dal 2013. Questa dichiarazione avviene alla vigilia dell’anniversario del rapimento di 276 bambine nella città di Chibok, Nigeria nord-orientale, che il 14 aprile 2014 ha sconvolto la comunità internazionale. UNICEF riporta che i casi di rapimento verificati ammontano a 1.000; in aggiunta, 2.295 insegnanti sono stati uccisi durante il conflitto e almeno 1.400 scuole sono state distrutte.
Jamaatu Ahlis Sunna Liddaawati wal-Jihad, comunemente chiamato Boko Haram, è un gruppo armato creato nel 2002 nello stato nigeriano di Borno. Il suo scopo è di creare uno stato Islamico puritano e conseguentemente quello di impedire la partecipazione dei musulmani ad attività considerate occidentali. Questa è la ragione principale per cui scuole laiche sono state uno dei suoi target primari sin dalla sua creazione e dà significato al suo nome. Infatti, Boko Haram significa in lingua Hausa “l’educazione occidentale è vietata.” Dalla sua creazione, il gruppo militare ha impiegato tattiche di guerriglia sempre più aggressive; nel 2002 la sua strategia militare consisteva in uomini armati in moto che attaccavano oppositori politici al movimento. Dal 2013 sono passati alla violenza indiscriminata contro i civili, con azioni di rapimento, assassinio, stupro, razzia e matrimonio forzato.
Nel 2015, il presidente Muhammadu Buhari ha vinto le elezioni presidenziali in Nigeria con la promessa della sconfitta di Boko Haram. Tuttavia queste promesse non sono corrisposte a fatti. Il conflitto, oggi al suo decimo anno, è ancora attivo, con l’ultimo caso di rapimento avvenuto a febbraio di quest’anno nella città di Dapchi, dove 100 ragazze sono state rapite. Pochi progressi sono stati fatti in direzione di un accordo con il gruppo e un terzo delle giovani donne rapite a Chibok rimangono ancora scomparse. Attori nazionali e internazionali dovranno unire le forze per terminare la violenza in Nigeria e una particolare attenzione dovrà in futuro essere dedicata alla reintegrazione delle vittime di rapimento nella società, la quale risulta ad oggi fallimentare in numerosi casi.
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http://www.bbc.com/news/world-africa-13809501