BUDAPEST, Ungheria — Lo stretto regime alla frontiera ungherese ha conseguenze violente sui profughi siriani in cerca di sicurezza. I profughi siriani in fuga da attacchi aerei della coalizione, gas tossici e guerra civile, che tentano di entrare in Ungheria si trovano a dover superare severi controlli di frontiera che vanno dalla violenza alla persecuzione.
Secondo il diritto internazionale, le autorità ungheresi sono autorizzate a intervenire quando necessario per evitare il caos nella nazione. Tuttavia, la violenza esercitata sembra essere casuale ed eccessiva secondo Human Rights Watch e l' Alto Commissariato dell'ONU per i diritti umani. Diversi rifugiati, uomini, donne e bambini, sono stati colpiti con manganelli per nessuna ragione apparente. Inoltre, i rifugiati penalizzati per essere entrati "illegalmente" nel paese sono stati trattenuti nei centri di detenzione al confine ungherese dove mancano i beni di prima necessità. Fra i rifugiati siriani, Rawan Ati descrive la sua esperienza nel centro di detenzione di Roske come "disumano, sporco e simile al carcere" mentre Remis Shekal descrive Roszke come un luogo "che va bene solo per gli animali." La violenza, condizioni disumane e mancanza di assistenza medica sono esattamente le cose da cui i rifugiati scappano. Eppure, continuano a dover affrontare tutto questo fuori della loro patria come conseguenza dei maggiori controlli di frontiera. Con quasi 150.000 di migranti, richiedenti asilo e rifugiati entrati in Ungheria solo quest'anno, è in aumento il numero di persone che stazionano nel paese. Per tutta risposta, l'Ungheria continua a limitare l'accesso ai rifugiati.
Per maggiori informazioni, visita:
http://www.hrw.org/News/2015/09/19/Hungary-new-border-regime-threatens-Asylum-Seekers
https://www.hrw.org/News/2015/09/11/Hungary-Abysmal-Conditions-Border-Detention
http://sn4hr.org/Blog/2014/11/09/1851/
http://www.UNHCR.org/55eedde56.html