Il regime etiope istituisce una task force per i diritti umani

Sede delle Nazioni Unite a Ginevra Sede delle Nazioni Unite a Ginevra Jonathan Ansel Moy de Vitry su Unsplash

30 novembre 2021

Il governo dell’Etiopia ha istituito una task force per affrontare le violazioni dei diritti umani durante la guerra del Tigray iniziata a novembre 2020

Il 30 novembre 2021 scorso, il Ministero della Giustizia dell’Etiopia ha rilasciato un comunicato in cui viene annunciata la creazione di una task force interministeriale per gestire misure di riparazione e attribuzione della responsabilità, in risposta alle violazioni di diritti umani perpetrate nel nord dell’Etiopia. La squadra è composta da quattro comitati, ognuno dei quali si occuperà di un aspetto diverso: uno gestirà le indagini e i processi, uno la questione rifugiati e sfollati interni, uno si occuperà delle violenze sessuali e di genere, e infine un altro di mobilizzare le risorse per ricostruire le infrastrutture e ristabilire mezzi di sostentamento.

Il ministero ha spiegato che i comitati adotteranno un approccio incentrato sulle vittime. La task force è strutturata secondo una relazione congiunta da parte della Commissione etiope per i diritti umani e l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, riscontrate le atrocità commesse da entrambe le parti. Tra le violazioni riportate nella relazione figurano genocidi, violenze sessuali, massacri, sfollamenti, danni ad infrastrutture di base e l’interruzione delle operazioni di assistenza umanitaria. L’ONU ha inoltre portato l’attenzione sulla situazione in cui versano oltre un milione di persone che ora si trovano senza cibo, a seguito dell’interruzione delle rotte di assistenza nella regione.

I conflitti armati e le violazioni dei diritti umani ad essi collegati sono un problema di rilievo in Etiopia dal 4 novembre 2020, quando il Fronte popolare di liberazione del Tigray (TPLF) e i suoi alleati attaccarono una base militare federale. Il TPLF è un gruppo paramilitare divenuto partito politico che aiutò a porre fine alla dittatura militare in Etiopia nel 1991. Oggi controllano il Tigray, una regione nel nord dell’Etiopia sul confine con l’Eritrea. Il governo etiope, tuttavia, li ha etichettati come terroristi.

Il TPLF ha annunciato a ottobre l’alleanza con l’Oromo Liberation Army (OLA), un gruppo ribelle dell’Oromia, la regione più popolosa del paese. A questo seguì l’annuncio del primo ministro Abiy Ahmed, originario dell’Oromia, in cui ha affermato che si sarebbe unito alle truppe al fronte, certo che la guerra sarebbe continuata nonostante gli appelli per un cessate il fuoco e un ritorno al dialogo. L’ufficio del primo ministro ha inoltre chiarito che intende porre fine al conflitto, e ottenere la resa pacifica del TPLF.

 

Per saperne di più:

https://nation.africa/kenya/news/africa/ethiopia-launches-taskforce-on-tigray-war-violations-3636928 

https://www.nytimes.com/article/ethiopia-tigray-conflict-explained.html 

https://www.bbc.com/news/topics/cr2pnx1173dt/tigray-crisis 

https://www.bbc.com/news/world-africa-59288744 

 

Author: Niranjana J. Anil; Editor: Alexander James; Translator: Tiago Cotogni

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