La società civile contro il nuovo Fondo europeo per la pace

Forze EUTM che completano un addestramento in Mali Forze EUTM che completano un addestramento in Mali Orban Daniel / BE Defense

18 Novembre 2020

Secondo 40 organizzazioni della società civile il Fondo europeo per la pace rischia di acuire le violazioni dei diritti umani

Il 18 novembre 2020 gli ambasciatori degli Stati membri dell'UE hanno discusso l'istituzione di un Fondo europeo per la pace (EPF). Esso sarà destinato a finanziare tutte le azioni esterne con implicazioni militari e di difesa intraprese nel quadro della politica estera e di sicurezza comune (PESC) dell'UE. Lo strumento, un fondo collocato al di fuori del bilancio comune dell'UE, dovrebbe consentire il finanziamento delle azioni PESC attraverso contributi nazionali annui. Attivando una linea budgetaria apposita gli stati membri dell'UE potrebbero infatti aggirare il divieto di sponsorizzare le operazioni militari e di difesa dell'UE attraverso il bilancio comune. Secondo molte organizzazioni della società civile dietro all'obiettivo di salvaguardare gli interessi di sicurezza dell'UE e di prevenire i conflitti, c'è il concreto rischio che si verifichi un'impennata delle violazioni dei diritti umani.

A seguito dell’ultimo round negoziale sull'EPF, 40 organizzazioni della società civile tra le quali Oxfam, AMDH, Concordis e Saferworld hanno firmato una dichiarazione congiunta per avvertire che "lo strumento proposto non solo non affronta le cause alla radice dei conflitti, ma rischia anche di alimentare violazioni del diritto umanitario internazionale  e del diritto internazionale dei diritti umani, aumentando il rischio di danni ai civili in generale". Nell'ambito dei negoziati sull'EPF, i firmatari delle organizzazioni della società civile hanno chiesto agli Stati membri dell'UE di porre l'accento su alcune possibili clausole di salvaguardia. Le migliori proposte dal network di attivisti includono: misure specifiche per la prevenzione dei conflitti e la prevenzione e la mitigazione dei danni ai civili; di scongiurare la possibilità che l'EPF consenta il trasferimento di armi letali; la proposta di adozione di un quadro di due diligence per garantire che le attività delle strutture militari siano condotte in conformità con il diritto internazionale. A parte le riserve della società civile, anche l'Irlanda ha annunciato di volersi tirare fuori dal progetto EPF.

 

Per saperne di più:

https://oi-files-d8-prod.s3.eu-west-2.amazonaws.com/s3fs-public/2020-11/20201117%20EPF-Joint%20CSO%20Statement.pdf

https://www.oxfam.org/en/press-releases/eu5bn-european-peace-facility-risks-fuelling-conflict-and-human-rights-violations

https://www.thetimes.co.uk/article/ireland-will-refuse-to-join-eu-deal-that-could-arm-foreign-military-kh5c53jk9

 

Autore: Gianmarco Italia; Editor: Barbara Caltabiano

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