Prima del lancio ufficiale dell’appello, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) ha rilasciato un comunicato stampa, esprimendo preoccupazione per il drammatico aumento della violenza a danno dei civili in Mali, Niger e Burkina Faso. In seguito ai recenti attacchi, sempre più persone cercano rifugio nelle aree vicine, che risentono anch’esse dell’instabilità legata al conflitto. La popolazione locale, avverte UNHCR, vive in condizioni di grave povertà e ha urgente bisogno di assistenza, soprattutto ora che le operazioni umanitarie sono limitate dalle misure anti COVID-19.
Nelle ultime due settimane, un allarmante numero di civili ha perso la vita a causa del conflitto che attraversa la regione. In Burkina Faso, 50 persone sono state uccise in tre diversi attacchi condotti dai gruppi armati tra venerdì 29 e sabato 30 maggio. In Niger, 50 combattenti hanno devastato il campo rifugiati di Intikane e ucciso tre leader comunitari. In seguito all’attacco, riferisce UNHCR, più di 10.000 persone sono fuggite dal campo, che ospitava 20.000 rifugiati maliani e 15.000 sfollati nigerini. In Mali, nella prima settimana di giugno, uomini in uniforme militare hanno razziato i villaggi di Binedama e Niangassadiou, bruciando le case e uccidendo 43 civili, inclusi donne e bambini. Secondo quanto riportato da alcuni leader locali, le vittime facevano tutte parte della comunità Fulani (o Peul). In seguito alle accuse mosse contro l’esercito nazionale maliano, sospettato di aver perpetrato entrambi gli attacchi, il governo ha annunciato un’indagine per verificare le responsabilità dell’apparato militare. Gli eventi di Binedama e Niangassadiou sono stati menzionati dallo stesso Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Guterres, durante il suo intervento al Consiglio di Sicurezza, riunitosi giovedì 11 giugno per discutere della situazione nel Paese.
Le crescenti ondate di violenza hanno ulteriormente aggravato la crisi umanitaria del Sahel: l’aumento delle persone in fuga, afferma UNHCR, è tra i più rapidi al mondo. Rifugiati e sfollati cercano riparo in tutto il Liptako-Gourma, triangolo di confine tra Burkina Faso, Mali e Niger. Secondo i dati registrati da UNHCR, nel solo Burkina Faso, dall’inizio di febbraio alla fine di aprile 2020, il numero di sfollati è aumentato da 560.000 a 848.000 unità. Millicent Mutuli, direttrice di UNHCR per l'Africa occidentale e centrale, ha affermato che l'agenzia sta "correndo contro il tempo" per intensificare la sua risposta ai bisogni della popolazione, che aumentano molto più rapidamente delle risorse a disposizione per farvi fronte. Venerdì 12 giugno, UNHCR ha lanciato un appello di 168 milioni di dollari per il Sahel: i fondi raccolti consentirebbero all’agenzia di fornire assistenza immediata ai rifugiati e agli sfollati interni, sostenendo l'istruzione e attuando le misure necessarie per la prevenzione e risposta al COVID-19. Inoltre, attraverso questo appello, UNHCR sarebbe in grado di sostenere i governi della regione nel fornire protezione e trovare soluzioni per 3,1 milioni di persone che sono oggi a rischio di apolidia. Al lancio ufficiale dell’appello, a Ginevra, l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, Filippo Grandi, ha sottolineato l’imperativo di “agire ora prima che sia troppo tardi”, poiché la pandemia in corso sta esacerbando il conflitto, che minaccia di estendersi nei vicini paesi costieri.
Per saperne di più:
https://www.unhcr.it/news/aumentano-gli-attacchi-nel-sahel-e-per-i-civili-il-tempo-stringe.html
https://www.unhcr.org/news/press/2020/6/5ee35c0c4.html
https://news.un.org/en/story/2020/06/1066102
https://www.aljazeera.com/news/2020/06/thousands-flee-niger-refugee-camp-attack-200604084759042.html
Autore: Ester Zangrandi
