Il primo ministro dell'Autorità palestinese, Mohammad Shtayyeh, richiama l'attenzione internazionale e chiede sanzioni per il piano di espansione israeliana. Shtayyeh afferma che dichiarerà Gerusalemme capitale del neonato Stato palestinese, chiedendo un riconoscimento globale se Israele tentasse di annettere il territorio della Cisgiordania.
Quest'area è una delle questioni ricorrenti che fanno parte della guerra asimmetrica tra Palestina e Israele, che ha visto decenni di sforzi internazionali verso un accordo su un sistema a due Stati. La Palestina ha già dichiarato la propria sovranità, ma senza un vero e proprio accordo tra i due Paesi, non è stata ancora riconosciuta dalla comunità internazionale. Uno dei maggiori successi palestinesi è stato l’ottenimento dello status di osservatore dell'ONU nel 2012. Tuttavia, i suoi territori sono occupati e rischiano di essere espropriati da Israele, che lascerebbe i palestinesi senza cittadinanza e senza pari diritti.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ripetutamente preso in considerazione l'annessione e ne discuterà ulteriormente il 1° luglio. La possibile rielezione di Donald Trump influirà anche sulla situazione a causa delle strette relazioni con Israele. Dalla parte palestinese, a maggio il leader Mahmoud Abbas ha denunciato tutti gli accordi con USA e Israele come nulli, aggravando l'atmosfera di tensione. Nel frattempo, Shtayyeh invita Londra e gli altri Paesi europei a sostenere lo Stato palestinese e a riconoscerlo finalmente. L'annessione violerebbe i trattati e gli accordi internazionali del passato, e porterebbe sicuramente a una violenza massiccia.
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Autore: Carla Pintor
