Due milioni di bambini coinvolti nella crisi umanitaria del Sahel Centrale

Giovane ragazza trasporta prodotti alimentari nel mercato di Tougan, Burkina Faso Giovane ragazza trasporta prodotti alimentari nel mercato di Tougan, Burkina Faso AP Photo/Sam Mednick

 

9 giugno 2020

La diffusione del Coronavirus peggiora la grave situazione del Sahel Centrale, ed i bambini rischiano di subirne i danni maggiori

 Mancanza di strutture ospedaliere, risorse limitate, condizioni sanitarie precarie, tassi di malnutrizione crescenti e conflitti armati. Problemi che esistevano già nella regione centrale del Sahel, ancor prima che arrivasse la pandemia.

Il Mali, ad esempio, attraversa un periodo di profonda instabilità politica ed economica, con un numero crescente di episodi di violenza verificatisi nelle zone centrali e settentrionali, riconducibili ai gruppi terroristici di Jama’a Nusrat ulIslam wa al-Muslimin (JNIM) e dell’ISIS.

La presenza di forze armate irregolari e clandestine è considerevolmente aumentata anche in Niger, mentre in Burkina Faso, secondo i dati dell’ultimo rapporto mensile di Security Council Report, gli episodi di terrorismo hanno causato lo sfollamento di 839.000 persone, il 61% dei quali composto da bambini.

Oltre a ciò, le strette misure governative finalizzate al contenimento del contagio da Coronavirus sta rendendo sempre più difficile l’assistenza umanitaria rivolta alla tutela ed alla protezione dei minori.

Solo nel 2020, questa situazione di crescente insicurezza nel Sahel Centrale sta coinvolgendo più di due milioni di bambini e ragazzi bisognosi di tutela, a fronte dei 1.2 milioni del 2019. Oltre a ciò, la diffusione del virus sta destabilizzando ulteriormente la situazione socioeconomica dei paesi in questione, tanto che, secondo le stime dello United Nations Children’s Fund, nel corso del 2020 più di 11 milioni di bambini sotto i cinque anni soffriranno di malnutrizione acuta nelle regioni centrali ed occidentali dell’Africa.

Inoltre, l’accesso ai servizi educativi e di istruzione è diventato sempre più problematico, dal 2017 ad oggi, in Burkina Faso, Mali e Niger. Numerose strutture scolastiche, infatti, sono state costrette a chiudere, a causa di diversi attacchi terroristici diretti ad insegnanti, studenti e scuole.

Alla luce di questa preoccupante crisi, l’UNICEF ha incrementato i fondi destinati alla regione del Sahel Centrale,  raggiungendo la somma di 268 millioni di dollari, al fine di supportare la popolazione affetta da COVID-19 e, parallelamente, proseguire nell’opera di assistenza ai minori e alle loro famiglie.

L’UNICEF si è anche rivolta direttamente ai governi, invitando loro ad investire nel welfare e nei servizi di tutela ai minori, in quanto elementi essenziali per la risposta al COVID-19. Ha, inoltre, sollecitato le diverse forze governative coinvolte, chiedendo il rafforzamento dei sistemi di protezione nazionale, l’istituzionalizzazione del contrasto alla violenza di genere ed un maggiore supporto psicosociale nei contesti di conflitto, specialmente ai soggetti di minore età.

 

Per saperne di più:

https://www.unicef.org/wca/press-releases/23-million-children-need-protection-central-sahel-region-2020-more-80-cent-increase

http://www.unicri.it/news/article/Impact_of_Coronavirus_Sahel

https://reliefweb.int/sites/reliefweb.int/files/resources/UNICEF%20WCARO%20COVID-19%20Situation%20Report%20No.%202%20-%20for%2022%20March%20-%2015%20April%202020.pdf

https://www.hrw.org/news/2020/05/26/burkina-faso-armed-islamists-attack-education

https://reliefweb.int/sites/reliefweb.int/files/resources/Security%20Council%20Report%20Monthly%20Forecast%2C%20June%202020.pdf

https://reliefweb.int/sites/reliefweb.int/files/resources/West%20and%20Central%20Africa%20-%20Weekly%20Regional%20Humanitarian%20Snapshot%20%2819%20-%2025%20May%202020%29.pdf

 

Autore: Nicola Diamanti

 

Letto 358 volte