A Delhi, la più grave violenza settaria in decadi aggrava la tensione tra musulmani e induisti, causando almeno 38 vittime

Colonne di fumo si innalzano a Delhi, dove musulmani e induisti si sono affrontati a causa della controversa nuova legge sulla cittadinanza Colonne di fumo si innalzano a Delhi, dove musulmani e induisti si sono affrontati a causa della controversa nuova legge sulla cittadinanza EPA, via Shutterstock/New York Times

Le tensioni nella capitale indiana rimangono alte a causa di una modifica alla legge sulla cittadinanza, risultando in violenti scontri tra gruppi di indù e musulmani

Gli scontri tra gruppi di indù e musulmani, iniziati il 23 di Febbraio a Delhi, e sono durati diversi giorni. Centinaia di persone sono state ferite, alcune colpite da colpi di armi da fuoco. Le tensioni nelle zone calde della capitale indiana rimangono alte. La modifica della legge sulla cittadinanza è stata oggetto di critiche che lamentano la sua marginalizzazione della minoranza musulmana del paese, ed ha innescato gravi eventi di violenza settaria. Inoltre, la legge è stata definita come arbitraria, e capace di mettere a rischio la tradizione costituzionale secolare del paese.

Storicamente, musulmani e induisti hanno sempre vissuto e lavorato in armonia, in particolare nel popoloso distretto di Yamuna Vihar, dove vivono la maggioranza dei cittadini di Delhi. Ma i recenti eventi di violenza hanno creato forti divisioni nella comunità del distretto. In molti distretti nel nord-est di Delhi, molti appartenenti alla comunità musulmana faticano a trovare impiego a causa della diffidenza di molti induisti che rifiutano di servirsi nei loro negozi, e di assumere lavoratori di fede musulmana. Ciò ha aumentato le tensioni sulla economia indiana, già provata dalla recente pandemia causata dal COVID-19. Inoltre, centinaia di musulmani hanno abbandonato la città, rifiutando di tornarvi non sentendosi al sicuro. Secondo le forze di sicurezza, al 27 di febbraio 38 persone avevano perso la vita negli scontri. Il numero è continuato a salire nei giorni successivi, fino ad arrivare a 53, la maggioranza delle vittime appartenente alla comunità musulmana. I feriti sono più di 200.

Il Primo Ministro ha invitato alla calma e ha condannato le peggior violenza settaria che si è verificata a Delhi negli ultimi decenni, che è anche risultata in ripetute domande che chiedevano l’installazione di un coprifuoco militare.Il primo ministro ha assicurato di non avere alcun pregiudizio contro i 180 milioni di musulmani che popolano l’India, e ha difeso la legge come strumento necessario per difendere minoranze a rischio di persecuzione. In ogni modo, molti accusano il partito di maggioranza di Modi, Bharatiya Janata, di avere incitato alla violenza. Anche la Commissione USA sulla Libertà Religiosa Internazionale ha espresso ‘grave preoccupazione’ per la violenza, che si è verificata allo stesso tempo in cui Donald Trump era in visita nel paese.

 

Per saperne di più:

https://www.aljazeera.com/news/2020/02/modi-slammed-death-toll-delhi-violence-rises-200226192504695.html

https://www.theguardian.com/world/2020/feb/27/death-toll-from-delhis-worst-riots-in-decades-rises-to-38

https://www.reuters.com/article/us-india-citizenship-protests-divide-ins/in-indian-capital-riots-deepen-a-hindu-muslim-divide-idUSKBN2130DZ

https://time.com/5794354/delhi-riots-muslims-india/ 

 

Author: Mery Ana Farida; Editor: Sara Gorelli; Traduzione: Philippe H. M. Leroy Beaulieu

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