Il preoccupante rapporto delle Nazioni Unite sull’Africa occidentale e Sahel

Donna mentre distribuisce mascherine protettive in Senegal  Donna mentre distribuisce mascherine protettive in Senegal © UN Wome

Questo articolo è una breve presentazione del rapporto del Segretario generale dell'ONU sulle attività dell’Ufficio per l’Africa occidentale e Sahel

Il 24 giugno, il Segretario generale delle Nazioni Unite (ONU) ha rilasciato un nuovo rapporto sul lavoro dellUfficio delle Nazioni Unite per l’Africa occidentale e il Sahel (UNOWAS) che copre il periodo tra l’1 gennaio 2020 e il 11 giugno 2020. Nel documento viene evidenziata la discontinuità dei progressi nel campo politico della regione, nonostante l’introduzione di riforme elettorali in Costa d’Avorio e la presentazione della bozza finale della Costituzione al Presidente Adama Barrow in Gambia. Il Segretario generale ha accolto positivamente anche la presentazione della relazione intermedia della Truth, Reconciliation and Reparations Commission in Gambia che tuttavia ha rivelato gravi violazioni e abusi commessi sotto il governo di Yahya Jammeh. 

Il rapporto rileva con preoccupazione l'aumento delle tensioni politiche in Benin, Guinea-Bissau, Mali, Mauritania e Togo, causato dalle elezioni politiche in corso in questi Paesi. Ha inoltre evidenziato che la Costa d'Avorio e il Benin hanno ritirato le loro dichiarazioni sul Protocollo alla Carta africana dei diritti dell'uomo e dei popoli sull'istituzione di una Corte africana sui diritti dell'uomo e dei popoli. Il ritiro della Costa d'Avorio è avvenuto dopo che la Corte africana ha emesso una sentenza che chiedeva al governo di sospendere l'esecuzione di un mandato di arresto emesso il 23 dicembre 2019 nei confronti dell'ex presidente dell'Assemblea nazionale, Guillaume Soro. Soro è stato condannato in contumacia per appropriazione indebita e riciclaggio di denaro. Il ritiro del Benin è avvenuto invece dopo una sentenza della Corte africana con cui si chiedeva al governo di sospendere temporaneamente lo svolgimento delle elezioni locali del 17 maggio per mancanza di inclusività. Nel rapporto si lamenta  poi l'interruzione dei processi elettorali causata dal COVID-19 in Burkina Faso, Ghana, Liberia, Niger e Nigeria.

Per quanto riguarda la situazione della sicurezza, il rapporto mostra il deterioramento della situazione nel Nord Ovest e nel Sahel, come evidenziato dai ricorrenti attacchi terroristici ai civili e alle forze di sicurezza in Burkina Faso, Mali, Niger e Nigeria. Tuttavia, si è sottolineato come le forze di sicurezza in questi stessi Paesi abbiano intensificato i loro sforzi per combattere il terrorismo. In Nigeria, la situazione è stata aggravata dall'aumento degli scontri tra contadini e pastori, dai rapimenti a scopo di riscatto, dalle violenze comunitarie e dagli attacchi di banditi. Il rapporto ha inoltre espresso preoccupazione per il problema della pirateria nel Golfo di Guinea e per l'aumento dei sequestri di droga in Africa occidentale.

La precaria situazione della sicurezza e il COVID-19 hanno reso la situazione umanitaria nella regione disastrosa. Secondo l'Ufficio per il coordinamento degli affari umanitari, nel 2020,  24 milioni di saheliani avrà bisogno di assistenza umanitaria e protezione. A questo si aggiunge il dato dell'Ufficio dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, secondo il quale l'Africa occidentale e il Sahel ospitano 870.000 rifugiati e 4,9 milioni di sfollati interni. Il Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione ha poi previsto che 19,1 milioni di persone soffriranno di insicurezza alimentare. Come se non bastasse, il rapporto sottolinea anche come la pandemia potrebbe finire per travolgere i fragili sistemi sanitari della regione, lasciando senza adeguata tutela i gruppi più vulnerabili. Il piano di risposta umanitaria globale per il COVID-19 di maggio ha richiesto 640 milioni di dollari per combattere l'epidemia nei Paesi del Sahel. Nel resoconto del Segretario generale si elencano inoltre i principali problemi che affliggono la regione, come i sistematici attacchi dei terroristi ai danni dei civili, la violenza intercomunale ed elettorale, la forza eccessiva e sproporzionata utilizzata dalle forze di sicurezza e le restrizioni alla libertà di riunione e di stampa che costituiscono una minaccia ai diritti umani e alla rule of law.  

Inoltre, è stato anche evidenziato l'impatto negativo della pandemia da COVID-19 sulla crescita economica, sulla povertà e sullo sviluppo sostenibile. L'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura (UNESCO) stima che circa 119 milioni di bambini e 4 milioni di insegnanti saranno colpiti dalle conseguenze del COVID-19  in Africa occidentale e centrale. Il rapporto sottolinea poi la partecipazione e la rappresentanza di giovani e donne nei processi politici e di pace; infatti sono diversi i Paesi della regione che stanno continuando i loro sforzi per promuovere la protezione delle donne e dei giovani. Per esempio il Senegal ha promulgato una legge che criminalizza gli atti di stupro e la pedofilia. Il rapporto, tuttavia, aveva preso in considerazione un aumento della violenza, dello sfruttamento e dell'abuso sessuale e della violenza di genere. Il Rappresentante speciale del Segretario generale per l'Africa occidentale e il Sahel ha continuato a sostenere gli sforzi nazionali e regionali a favore della pace attraverso attività di advocacy e supporto relative agli approcci inclusivi da utilizzare nel dialogo a livello nazionale e nei processi elettorali e a favore della promozione dei diritti umani e delle riforme costituzionali e istituzionali.

Il Segretario generale ha esortato le parti politiche dei Paesi che si stanno preparando alle elezioni a raccogliere il consenso assicurando risultati inclusivi, trasparenti, credibili e pacifici. Ha anche chiesto alla comunità internazionale di aiutare i Paesi della regione a mitigare gli effetti del COVID-19. Il Segretario generale ha inoltre invitato i leader regionali a garantire l'inclusività e il consenso attorno alle  decisioni prese esortandoli ad assicurare anche la piena responsabilità per i crimini commessi durante gli scontri intercomunali. Ha infine sottolineato la necessità che i Paesi raddoppino gli sforzi per affrontare le cause profonde del terrorismo attraverso un approccio più integrato che comprenda l'assistenza umanitaria, il sostegno allo sviluppo, la sicurezza e la dimensione dei diritti umani.

 

Per saperne di più:

https://unowas.unmissions.org/sites/default/files/sgreportwestafrica.pdf

 

Autore: Lloyd Chigowe; Traduzione: Silvia Luminati

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