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2-5 Marzo - panoramica Ucraina

Ultime notizie sui civili coinvolti nel conflitto russo-ucraino

Negli ultimi 5 giorni sono aumentati in maniera sproporzionata i costi umani del conflitto.

Tra il 24 febbraio e il 5 marzo sono state registrate ufficialmente dall'OCHA 1.123 vittime, di cui 364 morti con un aumento del 410% rispetto al periodo prima dell'inizio delle ostilità. L'OCHA avverte che questi numeri potrebbero essere drammaticammente più alti, vista la crescente difficoltà da parte di agenzie umanitarie e ONG in tutto il paese a raggiungere le zone di combattimento.

Con l'intensificarsi delle operazioni militari su tutto il territorio ucraino si stima che circa 1.8 milioni di civili si ritroveranno in stato di necessità, di cui 6.7 diventeranno presto sfollati interni. Secondo l'UNHCR dall'inizio del conflitto 1.5 milioni di persone si sono rifugiate nei paesi limitrofi. La Polonia ospita la maggior parte dei rifugiati, seguita da Ungheria, Slovacchia e Moldavia.

Malgrado gli appelli per un cessate il fuoco e l'apertura di corridoi umanitari, l'evacuazione dei civili dalle zone dove i combattimenti sono più violenti è impossibile. Di fatto, gli accordi per un cessate il fuoco per ragioni umanitarie non sono stati ascoltati a Mariupol, Volnovakha, Bucha e Hostomel, nonché in tutta la regione del Donetsk.

L'UNICEF ha lanciato un allarme: i bambini sopportano il peso maggiore della guerra. Quelli seriamente malati e sotto trattamento medico costante non possono essere evacuati in sicurezza dalle città bombardate, mentre si stima che oltre 500.000 sono stati accolti nei campi profughi. Circa 5.7 milioni di bambini e adolscenti ha dovuto abbandonare la scuola, mentre il Ministero dell'Istruzione ucraino denuncia attacchi deliberati a oltre 160 scuole in tutto il paese. Tale numero, tuttavia, non è stato ancora confermato dalle Nazioni Unite.

L'accesso agli aiuti umanitari, in particolare ai servizi sanitari, rimane critico. In tutta l'Ucraina è difficile consegnare acqua, provviste e forniture mediche a causa delle operazioni militari che non permettono l'accesso alle città più popolose. L'OMS riporta che la maggior parte delle strutture sanitarie e dei presidi medici sono stati gravemente danneggiati lungo la linea di contatto. Nelle zone orientali scarseggiano i posti anche per i feriti nei combattimenti. Anche il personale medico locale, sotto attacco, comincia a scarseggiare al punto che il Ministero della Salute dell'Ucraina ha fatto sospendere i ricoveri ordinari in tutto il paese.

 

di Sara Gorelli

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