Intrappolati in un Ciclo Perpetuo di Violazioni: Le Difficoltà dei Rifugiati Siriani e i Respingimenti Forzati dal Libano e Cipro

Campo rifugiati siriani in Libano Campo rifugiati siriani in Libano © Khaled Akacha via Pexels

Questo articolo analizza brevemente il report di Human Rights Watch sulle continue sfide affrontate dai rifugiati siriani che cercano di fuggire dal Libano.

Il report di Human Rights Watch (HRW) si basa su una serie di interviste dettagliate condotte tra il 2021 e il 2024. HRW ha intervistato 16 siriani, tra cui donne e bambini, che hanno tentato di lasciare il Libano in barca. Il report si concentra specificamente sulla storia di Nawal, una rifugiata siriana, fuggita dalla Siria nel 2013 con il marito e i sette figli per sfuggire alla guerra civile siriana. Dopo aver cercato asilo in Libano, la sua famiglia, come molti altri rifugiati, ha affrontato gravi restrizioni legali e sociali. Queste difficoltà e restrizioni sono peggiorate con il collasso dell'economia libanese nel 2019. Senza speranza di stabilità o asilo, Nawal e la sua famiglia hanno cercato di fuggire verso Cipro irregolarmente in barca, trovandosi però ad essere respinti anche da parte delle autorità cipriote.

L'obiettivo di questo rapporto è evidenziare le violazioni dei diritti umani che questi rifugiati affrontano, comprese le violazioni degli obblighi di non refoulement. Il report rivela i ripetuti respingimenti e rimpatri dei rifugiati siriani, con le Forze Armate Libanese (LAF) e le autorità cipriote direttamente coinvolte nel prevenire il loro passaggio sicuro. La famiglia di Nawal, dopo due tentativi falliti, è stata sottoposta a detenzione illegale, violenza e infine espulsione in Siria, dove sono stati nuovamente detenuti. Respinti in Siria, i rifugiati sono stati nuovamente perseguitati, torturati e, in alcuni casi, uccisi dalle forze governative siriane. Le interviste condotte da HRW rivelano l’utilizzo di forza fisica sproporzionata e la coercizione per detenere i rifugiati anche da parte delle autorità cipriote e libanesi, che quindi violano i diritti dei siriani a cercare asilo. Inoltre, l'assistenza finanziaria dell'UE al Libano per il controllo delle frontiere ha contribuito a sostenere indirettamente questi abusi.

Inoltre, non è stata fornita alcuna giustificazione chiara per giustificare il trattamento crudele, la detenzione e il rifiuto di concedere accesso alle procedure di protezione internazionale da parte delle autorità libanesi e cipriote, esponendo i rifugiati e i richiedenti asilo a un ciclo perpetuo di violazioni e abusi dei diritti umani.

I risultati di tali interviste sottolineano la necessità da parte di Libano e Cipro di porre fine alle pratiche illegali di controllo delle frontiere e alle espulsioni collettive, e l’importanza di garantire che i rifugiati siriani abbiano accesso alle procedure di asilo. Inoltre, l'UE e i paesi donatori dovrebbero imporre meccanismi per prevenire le violazioni dei diritti umani associate al finanziamento della gestione delle migrazioni. Senza queste riforme, i rifugiati come Nawal continueranno a essere intrappolati in cicli di pericolo, violenza e sfollamento forzato.

 

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di Arianna Pia Mazzariello

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