Il 4 ottobre, secondo quanto riportato dal Ministero degli Affari Esteri dell’Azerbaijan, un civile è stato ucciso e altri quattro sono stati feriti in un attacco missilistico armeno nella città di Ganja. Lo stesso giorno, nell’area di Beylagan, un bombardamento armeno avrebbe provocato altre due vittime civili e due feriti. I procuratori di Beylagan hanno intentato una causa penale per far luce sull’incidente. Secondo l'ufficio del procuratore generale dell'Azerbaijan, dall'inizio dei combattimenti nella zona del Nagorno-Karabakh, 22 civili hanno perso la vita e altri 74 sono stati feriti.
L'Armenia ha smentito le accuse dell'Azerbaijan in relazione agli attacchi diretti contro i civili nella città di Ganja e nell’area di Beylagan. Il leader della regione separatista, Arayik Harutyunyan, ha dichiarato che le sue forze hanno preso di mira una base aerea militare situata a Ganja, "ma poi hanno smesso di sparare per evitare vittime civili".
Gli esperti dell’unità di Crisis Response di Amnesty International hanno segnalato il probabile lancio di munizioni a grappolo da parte delle forze azere nelle zone residenziali di Stepanakert. Denis Krivosheev, direttore ad interim di Amnesty International per l'Europa orientale e l'Asia centrale, ha sottolineato che "l'uso delle bombe a grappolo in qualsiasi circostanza è proibito dal diritto umanitario internazionale, il loro utilizzo in attacchi diretti alle aree civili è particolarmente pericoloso e porterà solo ad ulteriori morti e feriti". Amnesty International ha chiesto che la protezione dei civili nella regione del Nagorno-Karabakh sia prioritaria e che il diritto umanitario internazionale sia rispettato da tutte le parti coinvolte.
Per saperne di più:
https://www.aljazeera.com/news/2020/10/4/nagorno-karabakh-sides-exchange-fire-on-multiple-fronts
https://www.bbc.com/news/world-europe-54407436
Autore: Catherine Gregoire; Traduzione: Ester Zangrandi