Il Myanmar accusato di pulizia etnica contro i Rohingya

Rohingya in un campo in Bangladesh, dove vivono ammassati in piccoli spazi, senza cibo, acqua e medicinali Rohingya in un campo in Bangladesh, dove vivono ammassati in piccoli spazi, senza cibo, acqua e medicinali Showkat Shafi/Al Jazeera

30 settembre 2017
L’ONU ha richiamato il governo del Myanmar per porre fine alle crudeli operazioni militari contro i Rohingya, risultate in più di 430.000 sfollati.

La recente riaccensione della crisi dei Rohingya nello stato di Rakhine in Myanmar ha portato in un mese, secondo le stime dell’agenzia ONU dei rifugiati (UNHCR), circa un terzo della popolazione Rohingya a sfollare nel vicino Bangladesh. Delle 436.000 persone sfollate per scappare alle violenze perpetrate dalle forze armate del Myanmar, circa 240.000 sono bambini, molti dei quali rimasti soli dopo l’uccisione dei genitori.

Gli attacchi delle forze armate birmane includono la distruzione di molti villaggi abitati da Rohingya e uccisioni indiscriminate. L’organizzazione Human Rights Watch, con il report pubblicato il 25 settembre 2017, accusa il Myanmar di crimini di guerra contro l’umanità e denuncia la distruzione di più del 90% delle strutture in 284 villaggi nello stato di Rakhine, secondo quanto rivelato dall’analisi di immagini satellitari.

“Un genocidio sta avendo luogo a Rakhine” secondo le parole del ministro degli affari esteri del Bangladesh, Abul Hassan Mahmood Ali. Il capo dell’ufficio ONU dei diritti umani, Zeid Ra’ad al Hussein, ha incitato il governo del Myanmar a terminare le violente operazioni militari e le discriminazioni contro i Rohingya, che definisce “un esempio di pulizia etnica”. Questa denuncia è stata seguita dalle parole del segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, che ha richiesto la fine immediata della campagna militare contro i Rohingya. L’UNHCR ha inoltre dichiarato che il Bangladesh necessita di una “massiccia assistenza internazionale” per poter sfamare e dare rifugio agli sfollati Rohingya.

I musulmani Rohingya, descritti dalle Nazioni Unite come la popolazione più perseguitata al mondo, vivono in condizioni di profonda discriminazione dal 1982, quando a loro fu negata la cittadinanza dal Myanmar, a maggioranza buddista.

 

Per saperne di più, leggi:

http://www.aljazeera.com/news/2017/09/myanmar-crisis-textbook-ethnic-cleansing-170911081528888.html
http://www.aljazeera.com/news/2017/09/urges-rohingya-violence-170913174112622.html
https://www.hrw.org/news/2017/09/25/crimes-against-humanity-burmese-security-forces-against-rohingya-muslim-population
http://www.aljazeera.com/news/2017/09/rohingya-bangladesh-massive-assistance-170924110654841.html

Letto 8756 volte