Più di 900 palestinesi feriti negli scontri nell’area di al-Aqsa

Palestinesi in preghiera attorno ai cancelli di al-Aqsa, di fronte ai poliziotti israeliani che vietano l’ingresso. Palestinesi in preghiera attorno ai cancelli di al-Aqsa, di fronte ai poliziotti israeliani che vietano l’ingresso. RONEN ZVULUN/REUTERS

 

9 Agosto 2017
Gli ospedali palestinesi sono sovraffollati a causa delle crescenti tensioni nella Città Vecchia di Gerusalemme tra palestinesi e forze israeliane.

Il 14 luglio 2017, due poliziotti israeliani e tre assalitori palestinesi sono rimasti uccisi in uno scontro a fuoco nell’area della moschea al-Aqsa. In risposta all’attacco, Israele ha proibito l’ingresso alla zona per le preghiere del venerdí. Dopo aver attivato nuove misure di sicurezza, tra cui metal detector e telecamere di sorveglianza, le forze israeliane hanno nuovamente concesso l’ingresso alla zona. I palestinesi si sono però rifiutati di accettare le nuove misure di sicurezza, che considerano un potente strumento nelle mani israeliane per estendere il controllo sulla zona.

Il 21 luglio, migliaia di palestinesi si sono ammassati attorno ai cancelli dell’area per pregare. Quando alcune dimostrazioni pacifiche sono state violentemente represse dalla polizia israeliana, la tensione è scoppiata, e negli scontri che sono seguiti più di 900 palestinesi sono rimasti feriti e quattro sono morti. Israele è stata criticata per l’utilizzo di granate e proiettili di acciaio ricoperti in gomma. Gli ospedali palestinesi, già sovraffollati, temono che il numero dei feriti possa aumentare drasticamente se gli scontri non si fermeranno.

L’area dove la moschea al-Aqsa è localizzata, nella Vecchia Gerusalemme, è al centro di contestazioni da quando, nel 1967, Israele ha occupato la città. L’accordo tra Giordania e Israele per l’amministrazione vale da allora: il controllo di ciò che accade all’interno della zona spetta agli islamici, mentre a Israele è incaricato della sicurezza esterna. Nonostante questo accordo, sono stati numerosi i tentativi di Israele di allargare il controllo sull’area, tra cui la costruzione di mura esterne nel 2000 e le numerose restrizioni all’ingresso per i palestinesi.

Le tensioni non accennano a diminuire: il Mufti di Gerusalemme ha richiesto il ritorno alle procedure di sicurezza antecedenti il 14 luglio, e il presidente palestinese Abbas ha congelato i contatti con Israele mentre cerca l’appoggio della comunità internazionale.

 

Per saperne di più, leggi:
http://www.aljazeera.com/news/2017/07/palestinian-hospitals-stretched-influx-wounded-170723194836416.html?xif=%20http:/www.cbc.ca/news/world/jerusalem-old-city-security-1.4215447%20http:/www.reuters.com/article/us-israel-palestine-idUSKBN1A62IS

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