Secondo la missione di pace delle Nazioni Unite del Paese, gli scontri sono iniziati con un’imboscata dei soldati del Governo che, come riferito da testimoni, si sono recati casa per casa cercando civili appartenenti ai gruppi etnici sospettati di sostenere la fazione avversaria. Nel 2013, infatti, in Sud Sudan è scoppiato un grave conflitto tra il presidente Salva Kiir, sostenuto dall’esercito e appartenente all’etnia Dinka, e l’ex vicepresidente Riek Machar, di etnia Nuers, appoggiato dai ribelli. Entrambe le fazioni sono supportate da altri gruppi etnici.
I corpi dei 16 civili sono stati scoperti in un ospedale locale da due inviati della missione delle Nazioni Unite. Secondo l’organizzazione non governativa Human Rights Watch, queste uccisioni sono state precedute da settimane di tensione nella zona. In effetti la città di Wau si trova in una regione ripetutamente contesa dalle fazioni in conflitto e più volte teatro di violenze. «Lo schema degli abusi da parte delle forze governative contro gli abitanti di Wau è diventato prevedibile, con i soldati che si vendicano contro i civili disarmati in base alla loro etnia di appartenenza - ha detto Daniel Bekele, direttore per l’Africa di Human Rights Watch - Le autorità del Sud Sudan devono fermare queste uccisioni, condurre indagini e consegnare i responsabili alla giustizia».
Per evitare i recenti scontri avvenuti a Wau, 84 persone hanno cercato riparo nella sede della missione di pace delle Nazioni Unite presente in città e almeno altre 3.000, soprattutto donne e bambini, si sono rifugiate in un’area cittadina gestita dalla Chiesa Cattolica. In generale sono circa 200.000 le persone che, in tutto il Sud Sudan, hanno cercato protezione in luoghi sicuri a causa dello scontro etnico in corso.
Per saperne di più, leggi:
http://www.aljazeera.com/news/2017/04/south-sudan-civilians-killed-wau-fighting-170410182833372.html
http://www.reuters.com/article/us-southsudan-violence-idUSKBN17C0SO
https://www.hrw.org/news/2017/04/14/south-sudan-new-spate-ethnic-killings