Gli attacchi dei droni danneggiano la salute mentale degli afghani

Conseguenze dell’attacco con un drone americano Conseguenze dell’attacco con un drone americano © Al Jazeera

9 Novembre 2016
Gli attacchi dei droni danneggiano sia la salute fisica che quella mentale dei civili in Afghanistan.

I danni collaterali degli attacchi con i droni in Afghanistan si misurano non soltanto con il numero dei civili uccisi o feriti, ma anche con un effetto traumatico maggiore di questi attacchi sulle vittime. Anche se i testimoni di un attacco non sono colpiti direttamente, il trauma del vedere la gente morire a qualche passo è tuttavia molto acuto e si può far sentire per anni.

Secondo alcune stime, dal 60 al 75 percento degli afghani ha disturbi psichici più o meno gravi originati dai decenni del conflitto nel paese. Questa gente ha poco accesso alle cure, siccome in Afghanistan, sempre tormentato da altri problemi urgenti legati alla guerra, la salute mentale della popolazione non è tra le preoccupazioni più importanti. C’è solamente un ospedale psichiatrico che è situato a Mazar-i-Sharif e che cura tutti, senza discriminazione, dai civili afghani ai militanti Talebani, e a parte questo – ci sono soltanto una manciata di ospedali con cliniche psichiatriche non munite di scanner MRI o CT. Però, anche le risorse di queste strutture sono limitate, benché prestino i loro servizi in maniera gratuita. Le vittime del disturbo post-traumatico, se non possono giungere all’ospedale, non hanno soldi per l’assistenza privata in Afghanistan o all’estero e non possono nemmeno comprare medicine necessarie.  

Un altro problema che riguarda le vittime del DPTS è la vergogna e lo stigma connessi ai disturbi mentali in una società molto conservativa. E’ particolarmente difficile per le donne che, nel caso di qualsiasi contatto con servizi psichiatrici, non potranno mai trovarsi uno sposo. Per la mancanza di accesso all’assistenza sanitaria e la stigmatizzazione, molti familiari dei malati psichici li portano ai santuari religiosi dove le vittime si rinchiudono in celle, vengono incatenati e trattati con dei metodi specifici, lontani da ogni standard o raccomandazioni sanitari.

Dal 2009, gli USA hanno effettuato più di 470 attacchi coi droni. I sostenitori dei droni affermano che i droni sarebbero i mezzi di guerra più sicuri: solamente il 3% delle vittime civili in Afghanistan sono state attribuite alle attività della coalizione, e l’1% solo – a l'uso dei droni.

 

Per saperne più, leggi:


http://www.aljazeera.com/programmes/specialseries/2015/07/living-beneath-drones-150719090817219.html
http://www.nytimes.com/2016/07/04/world/middleeast/drone-strike-statistics-answer-few-questions-and-raise-many.html?_r=0

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