Scontro tra le forze armate della Birmania e i ribelli: migliaia gli sfollati

Il presidente Thein Sein  incontra i diversi leader dei gruppi etnici per il Patto di Cessate il Fuoco (NCA) a Naypyidaw. Il presidente Thein Sein incontra i diversi leader dei gruppi etnici per il Patto di Cessate il Fuoco (NCA) a Naypyidaw. © AP

18 novembre 2015
L’esercito della Birmania ha lanciato degli attacchi aerei contro gli insorti. Si contano migliaia di sfollati tra la popolazione civile.

In seguito agli scontri di novembre tra l’esercito dello stato di Shan e le forze del governo in Birmania, migliaia di persone sono state costrette a lasciare le loro case. Le forze del governo della Birmania hanno lanciato degli attacchi aerei contro i ribelli nello stato di Shan, costringendo la popolazione civile ad abbandonare la zona. L’esercito è impegnato negli stati di Kachin e Shan, dove da 70 anni si combatte una guerra etnica. Questa settimana sono scoppiati nuovi scontri tra l’esercito e i ribelli, a meno di due settimane dall’insediamento del nuovo leader Aung San Suu Kyi.

Il mese scorso il governo della Birmania ha firmato un cessate il fuoco con diversi gruppi etnici armati. Ma gli scontri continuano. Gli eserciti dello stato di Shan e Kachin non hanno firmato l’accordo. Sono ormai mesi che i loro eserciti si scontrano con le forze armate del governo.

Il 18 novembre la commissione per i diritti umani dell’assemblea generale delle Nazioni Unite ha criticato la Birmania per la sua politica nei confronti della minoranza musulmana Rohingya. La commissione ha chiesto che venisse legalmente riconosciuta la loro cittadinanza. La minoranza Rohingya vive da generazioni in Birmania, ma non è tra i 135 gruppi etnici riconosciuti dalla legge sulla cittadinanza del 1982, e per questo motivo godono di diritti limitati.

I 193 paesi della Terza Commissione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite hanno adottato la bozza di un documento non vincolante per la risoluzione del conflitto in Birmania. Il documento è stato approvato dai paesi europei, gli Stati Uniti e altri paesi occidentali. La risoluzione prevede la protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali di tutti gli individui, compresa la minoranza Rohingya, che con l’elezione del nuovo leader Aung San Suu Kyi spera di ottenere maggiori diritti.

Per maggiori informazioni, visita:

http://www.Nation.co.ke/News/World/Myanmar-Army-and-Rebels-in-New-clashes/-/1068/2961850/-/1575eswz/-/index.html
http://www.Reuters.com/article/2015/11/18/US-Myanmar-un-idUSKCN0T732520151118#W5#TDLZZaQVIJVDZ1RT.97
http://www.VOANews.com/content/Myanmar-signs-Symbolic-Peace-Deal-with-ethnic-Rebel-groups/3007183.html

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