Lo scorso aprile il Presidente del Burundi Pierre Nkurunziza ha dichiarato di volersi candidare per il suo terzo mandato di governo. In tutto il paese sono scoppiati disordini di matrice etnica e politica, e da aprile si contano 198 morti, migliaia di feriti e 190.000 sfollati. Nel mese di maggio gli ufficiali dell’esercito hanno tentato il colpo di stato. A inizio ottobre il quartiere Ngagar di Bujumbura, la capitale del paese, è stato teatro dell’esecuzione sommaria di nove persone ad opera di unità speciali del corpo di polizia. È dal mese di aprile che il paese è segnato da queste violenze.
Nkurunziza è stato eletto presidente per la terza volta, nonostante la Costituzione del paese e gli Accordi di Arusha impongano il limite di due mandati. La Costituzione e gli Accordi di Arusha sono il frutto dei trattati di pace che hanno seguito i 13 anni di guerra civile nel paese. Le divisioni etniche tra le tribù Hutu e Tutsi sono state alla base di una guerra civile che ha causato la morte di 300.000 persone. L’Unione Europea teme che lo scoppio di nuove violenze possa portare ad una nuova guerra civile.
Mentre prosegue il terzo mandato di Nkurunziza, l’Unione Europea ha chiesto al paese delle consultazioni in merito alla violazione dei diritti umani. L’Unione Europea e l’Unione Africana, col supporto degli Stati Uniti, vorrebbero imporre al Burundi delle sanzioni mirate per il Burundi. Thomas Perriello, rappresentante speciale per gli Stati Uniti nella regione dei Grandi Laghi, ha chiesto una soluzione immediata alla “crisi politica, umanitaria e di sicurezza” del paese.
Per maggiori informazioni, visita:
http://www.VOANews.com/content/United-States-Envoy-urges-Dialogue-Burundi/3020438.html
http://abcnews.go.com/International/wireStory/DECRIES-Violence-Burundi-civilians-Killed-34675860
http://www.unmultimedia.org/radio/English/2015/10/News-in-brief-23-October-2015-PM/#.Vi4cv0YYGag
http://www.TheGuardian.com/World/2015/Oct/22/EU-calls-Burundi-Hold-talks-on-Human-Rights-violations