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Nelle zone di guerra somale, i centri comunitari sono paradisi sicuri

Tre uomini somali a cavallo nel deserto. Tre uomini somali a cavallo nel deserto. Mohamed Zekry via Pixel

14 settembre 2022

I centri comunitari in Somalia hanno dimostrato di essere lo spazio principale per la protezione degli sfollati interni dalle distruzioni belliche. Lì, intere famiglie stanno cercando di vivere vite normali.

Il Fondo umanitario della Somalia ha finanziato la costruzione di centri comunitari per gli sfollati interni (IDP) nei distretti di Kaxda e Deynille, rispettivamente nella regione somala di Banadir. I centri comunitari contribuiscono a rafforzare la coesistenza tra gli sfollati interni e consentono l'accesso ad informazioni cruciali per i residenti dei siti. Offrono inoltre alle donne uno spazio sicuro dove poter parlare liberamente, senza paura.

I centri sono situati strategicamente nelle aree con una maggiore concentrazione di persone e quelle non coperte da altre agenzie. Prima di iniziare la costruzione, il NoFYL ha avuto consultazioni con gli sfollati interni riguardo i processi di costruzione e l'accessibilità dell’area dove era stata prevista la costruzione. Mohamed Abdi Isaq, capo del campo di Bananey, ha spiegato l'importanza di coinvolgere i leader dei campi nei processi inziali, poiché fondamentali per il mantenimento e la creazione di legami all’ interno dei centri contro le lotte della vita quotidiana causate dai conflitti e dall'incertezza permanente.

I centri sono coordinati da partner come il Danish e il Norwegian Refugee Councils e Save the Children. "Questo centro è una benedizione per noi", ha detto Xaawo Maxamed Jimcale dal sito di Iskaashi nel distretto di Deynille. L'incontro di persone provenienti da diversi siti ha migliorato la condivisione delle informazioni tra le comunità e con i partner, la mobilitazione e la sensibilizzazione su questioni complesse.

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di Viola Rubeca



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