14-16 marzo - panoramica Ucraina

Ultime notizie sui civili coinvolti nel conflitto russo-ucraino

I dati aggiornati dell'OCHA, l'Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari Umanitari, riportano un totale di 1.884 vittime civili dall'inizio del conflitto a febbraio, di cui 691 morti. I violenti scontri sulla linea di contatto, negli oblast di Donetska e Luhanska, sono risultati nella morte di 134 civili e 448 feriti nelle zone controllate dai governativi e 39 morti e 130 feriti in quelle sotto il controllo delle forze non governative. Ancora una volta viene sottolineato che il dato in questione è sottostimato, perché con le ostilità in corso non è possibile avviare le operazioni di raccolta e registrazione delle vittime.

Di fatto, l'intensificarsi dei combattimenti sta determinando un rapidissimo aumento del numero dei civili feriti uccisi e anche la distruzione di un sempre maggior numero di infrastrutture vitali, come case, scuole, ospedali strade e ponti, che a sua volta causa un significativo peggioramento delle condizioni di vita e delle probabilità di sopravvivenza delle popolazioni coinvolte nelle ostilità. La situazione è particolarmente critica nelle città di Mariupol e Volnovakha (Donetska), dove le autorità governative denunciano che oltre 350.000 civili sono intrappolati nelle città in condizioni disperate e impossibilitati a evacuare. Ci sono voci, non confermate, che un carico di aiuti umanitari avrebbe raggiunto la città di Mariupol.

Aumentano il numero delle denunce di attacchi deliberatamente rivolti a obiettivi civili: aree residenziali, scuole e ospedali, stazioni TV un po' in tutto il paese. Il 14 marzo un missile ha colpito un'antenna di tramissione di una rete televisiva, causando 19 morti nell'oblast Rivneska (nord ovest del paese); il 15 marzo le aree periferiche di Kiev sono stati teatri di combattimenti che hanno portato alla distruzione di case nella zona orientale della città; aree abitate intorno Irpin e Kotsiubyneske sono rimaste senza gas, mentre le cittadine di Morkets e Zavorychi sono tagliate fuori da qualsiasi tipo di comunicazione con l'esterno. Più di 200.000 persone sono rimaste senza approvvigionamento di acqua in molte zone di Donetska, perché le operazioni militari hanno coinvolto gli impianti elettrici che fanno funzionare la centrale idrica locale.

L'OMS ha riportato che il numero degli attacchi alle strutture ospedaliere e di primo soccorso sono saliti a 31, con 12 operatori sanitari morti e 34 feriti. Insecurity Insight riporta che tra il 24 febbraio e il 12 marzo gli incidenti sarebbero 47, con 29 strutture sanitarie danneggiate, colpite e distrutte, 24 operatori sanitari feriti e 8 uccisi.

Sono aumentati drammaticamente gli attacchi alle scuole. Nell'oblast di Donetska sei scuole sono state attaccate, mentre in quello di Kharkivska il numero sale a 50, che si aggiungono alla distruzione di un ospedale pediatrico.

A quasi un mese dall'inizio delle ostilità, è possibile anche avere una prima stima dei costi socio economici della guerra per la popolazione ucraina: il 42% delle piccole e medie imprese non opera più e il 31% del totale delle imprese del paese ha sospeso le attività produttive a tempo indeterminato. Solo il 13% delle imprese continua ad operare, seppur con problemi di fornitura di materie prime e interruzioni di energia elettrica.
Il Fondo Monetario Internazionale ha stimato che nel migliore degli scenari (e cioè una rapida fine delle ostilità e massicci aiuti internazionali) l'economia del paese si contrarrà di almeno il 10%, esacerbando le conseguenze sociali dell'aumento dei prezzi del gas, dell'inflazione e della diffusione di Covid-19

Secondo l'UNHCR i civili rifugiati nei paesi limitrofi sono poco più di 3 milioni (dato aggiornato al 15 marzo 2022) con più di 2 milioni di sfollati interni.  La Federazione Russa riporta di aver evacuato 259.000 persone dall'Ucraina, ma le Nazioni Unite hanno fatto sapere che non sono in grado di stabilire le loro condizioni di salute.

 

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