Giovedì 17 Giugno, dei missili israeliani hanno colpito numerose aree appartenenti a gruppi armati nella regione nord-occidentale della città di Gaza e Beit Lahia. Sebbene non sia stata riscontrata alcuna vittima, gli attacchi hanno colpito anche una struttura di amministrazione civile ed un campo coltivato. Le offensive segnalano il riaccendersi delle ostilità per la seconda volta nella regione, con entrambe le parti che persistono nel violare la tregua. Denunce di violenza sono emerse anche in Palestina, dal momento che Hamas ha bersagliato dei terreni agricoli nelle vicinanze del confine con mitragliatrici e palloncini incendiari.
Il cessate il fuoco ha provato senza successo a porre fine ai recenti 11 giorni di combattimento durante i quali, secondo quanto riportato da Al Jazeera, almeno 257 palestinesi, compresi 66 bambini, sono stati uccisi, mentre 13 Israeliani hanno perso la vita in seguito ai contrattacchi di Hamas. Negli ultimi attacchi successivi alla tregua, l’esercito israeliano ha continuato ad esprimere supporto per lo scioglimento delle forze armate di Hamas, tentando di forzare l’accertamento delle responsabilità per le loro azioni.
Lo stesso giorno degli attacchi, il Segretario di Stato degli Stati Uniti Anthony Blinken ha incontrato il Ministro degli Esteri Israeliano Yair Lapid per discutere le difficoltà in Israele. Blinken ha dichiarato che è importante per entrambe le parti migliorare le relazioni reciproche, ma ha anche espresso il supporto degli Stati Uniti per Israele. L’intera comunità internazionale ha lavorato per stigmatizzare le violenze tra le due fazioni, con organizzazioni internazionali come le Nazioni Unite che hanno guidato i tentativi di fermare le ostilità. Comunque, gli sforzi della comunità internazionale rimarranno vani finché le due parti non mostreranno la volontà di raggiungere la pace.
Fonti:
Autore: Emily Herstine; Editore: Andrew Goodell; Traduzione: Gianpaolo Mascaro
