L’intensificarsi della violenza in Sudan del Sud aggrava la crisi umanitaria

Membri armati di una tribu del Sud Sudan Membri armati di una tribu del Sud Sudan Photo by Randy Fath on Unsplash

26 aprile 2021

Omicidi, sfollamenti forzati di civili e la minaccia di carestia: l’impatto del conflitto nella regione Equatoria

Nell’ultimo mese la regione Equatoria in Sudan del Sud ha vissuto un’escalation della violenza, nella quale numerosi civili hanno perso la vita e migliaia sono stati costretti ad abbandonare le loro case. Attualmente sono rispettivamente circa 235,000 e 50,000 gli sfollati in Equatoria Centrale e Orientale, e questi numeri sono destinati ad aumentare nelle prossime settimane. Inoltre, l’abbandono forzato dei campi da parte degli agricoltori e l’interruzione forzata della semina nell’Equatoria Centrale a causa della violenza, ha fatto crescere la minaccia di carestia nel paese. È importante sottolineare che l’Equatoria Centrale è una delle zone più fertili e agricole di tutto il Sudan del Sud, considerata da molti il suo “cestino del pane”. Ad oggi, circa il 60% della popolazione (5.8 milioni) si trova già in una situazione di insicurezza alimentare acuta, e le difficoltà crescenti ad ottenere alimenti potrebbero generare una carestia.

A metà Marzo il governo del Sudan del Sud ha condotto una serie di operazioni militari contro il Fronte di Salvezza Nazionale (NAS), attivo nell’area meridionale dell’Equatoria Centrale. Oltre a questo, le rivalità tra le comunità locali nell’Equatoria Orientale stanno provocando incidenti violenti, compresi furti e rapine ai danni di personale delle ONG e le loro proprietà; questi episodi non fanno altro che aggravare la sensazione di insicurezza nel paese. L’intensificarsi della violenza, sia a livello locale che subnazionale, sta accelerando il deterioramento della situazione umanitaria e rendendo sempre più difficile il lavoro delle organizzazioni attive sul campo e la loro capacità di fornire assistenza e soddisfare i bisogni basici della popolazione. Secondo l’ultimo Rapporto del Segretario Generale dell’ONU sulla Missione in Sudan del Sud (UNMISS), sono circa 8.3 milioni le persone bisognose di assistenza, 800,000 in più rispetto al 2020.

Le organizzazioni umanitarie attive nella regione hanno sottolineato l’urgenza di mettere in atto una risposta coordinata per aiutare i civili sfollati. Le operazioni di assistenza nelle aree dove l’insicurezza alimentare è più grave sono aumentate. Ciò nonostante, l’accesso a molte altre zone rimane complesso. Mark Millar, Analista Politico del Norwegian Refugee Council in Sudan del Sud, ha chiesto agli attori coinvolti di “porre fine all violenza e consentire alle organizzazioni umanitarie l’accesso senza restrizioni, altrimenti c’è il forte rischio di assistere ad una crisi umanitaria senza precedenti nel paese”. Infine, Millar ha esortato le parti che hanno firmato il recente accordo di pace a rispettare il loro impegno verso un processo di pace negoziato e a non violare il diritto umanitario internazionale. 

 

Per saperne di più:

https://reliefweb.int/report/south-sudan/south-sudan-fresh-violence-exacerbates-famine-threat

https://www.nrc.no/news/2021/april/south-sudan-fresh-violence/

https://undocs.org/pdf?symbol=en/S/2021/172

 

Autore: Michele Pitta

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