Nella giornata di martedì 5 Aprile il Sottosegretario Generale per le operazioni di pace, Jean-Pierre Lacroix, ha esposto al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, la preoccupante situazione in cui si trovano ad operare i “caschi blu” nel Mali centrale e settentrionale. Infatti, una escalation di violenze nel Paese ha sottoposto i peacekeepers ad attacchi e perdite significative.
L'instabilità del Paese nel 2012 ha comportato l’attivazione nel 2013 della Missione delle Nazioni Unite in Mali con l’obiettivo di sostenere la transizione verso la pace concordata con l’accordo sulla pace e la riconciliazione in Mali, del 2015. Nonostante i tentativi di stabilizzazione del Paese, rimangono ancora molti i crimini compiuti sul territorio contro la popolazione civile e gli operatori di pace. Un episodio recente, sottolineato da Lacroix, è stato l’attentato contro il campo della Missione Integrata Multidimensionale di Stabilizzazione delle Nazioni Unite in Mali (MINUSMA) ad Aguelhok, nella regione di Kidal, che ha provocato la morte di quattro peacekeepers, mentre altri 19 sono rimasti feriti.
Durante la comunicazione al Consiglio di Sicurezza, Lacroix ha sostenuto che, nonostante i passi in avanti fatti in direzione del processo di pace, per poter garantire una stabilità a lungo termine nel Paese, è necessario che la transizione politica si concluda con successo. Alla luce di ciò, ha sollecitato gli attori politici maliani ad attuare riforme politiche ed istituzionali, come ad esempio la modifica della legge elettorale, così da poter garantire lo svolgimento di “elezioni pacifiche, inclusive, trasparenti e credibili”. Inoltre, il Sottosegretario ha sottolineato l’importanza del ruolo svolto dalla comunità internazionale, il cui sostegno è fondamentale al fine di garantire che gli attori nazionali rispettino gli impegni presi.
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https://news.un.org/en/story/2021/04/1089112
https://news.un.org/en/story/2021/04/1088982
Autore: Francesca Mencuccini; Editor: Carla Leonetti
